Sanità, spese e cronoprogramma I Cittadini sollecitano l'assessore

Sabato 21 Settembre 2019
SANITÀ
UDINE Le spese sanitarie lievitano in modo incontrollabile. Che cosa sta facendo la Regione per tutelare i cittadini?
A sollecitare una risposta da parte dell'assessore Riccardo Riccardi è Simona Liguori (Cittadini), che ha aperto il dibattito dal Gruppo consiliare dei Cittadini sui livelli essenziali di assistenza alla luce della nuova riforma della sanità che sarà discussa in ottobre in consiglio regionale. « «Dopo 14 mesi - ha detto la Liguori - l'assessore deve dire se e come intende modificare il sistema di finanziamento degli Enti del Servizio sanitario regionale per riuscire a controllare il costante incremento di spesa del settore, consentendo così di far fronte alle nuove esigenze di salute e garantendo ai cittadini prevenzione, farmaci e i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea)».
TESTIMONIANZE
Hanno portato la loro testimonianza sulle criticità anche alcuni cittadini. Protesi, presidi necessari per l'autonomia delle persone diversamente abili, liste di attesa per la terapia del dolore e l'assistenza domiciliare per le persone fragili e per il fine vita di adulti e bambini sono alcuni degli argomenti affrontati.
«Argomenti che rappresentano una priorità e che richiedono un intervento diretto da parte della Regione», afferma i rappresentanti dei Cittadini. Al dibattito sono intervenuti anche Anna Agrizzi dell'Associazione Diritti del Malato, Rita di Rienzo (Casa di Joy), Massimo Tamburlini (primo firmatario della petizione per l'olio di cannabis terapeutico) ed Elisa Lombardi (CFU Fvg).
«Dopo 14 mesi di governo della Regione - ha concluso la consigliera dei Cittadini Simona Liguori vogliamo sapere quante risorse e con quale cronoprogramma verranno fatti gli investimenti nei territori per far fronte alle problematiche essenziali che condizionano la vita di tante persone. La strada da percorrere non può che essere quella di garantire e sviluppare sempre di più servizi sanitari sul territorio che evitino il più possibile di fare ricorso al pronto soccorso o al ricovero in struttura».
PROSSIMITÀ
Si è parlato di medicina di prossimità vicina al cittadino sul territorio, sostenendo e organizzando efficacemente il lavoro in rete tra i professionisti della sanità, del sociale, del volontariato. Di Reti delle medicine di gruppo integrate che possono essere uno strumento per prendersi carico di una cronicità che fa diventare sempre più fragili le persone per le quali l'ospedale non è il luogo di cura idoneo. «Dobbiamo spingere chi governa - ha detto la consigliera di Cittadini - verso questa direzione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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