SALUTE
UDINE Il sistema sanitario è a rischio di non sostenibilità

Giovedì 14 Febbraio 2019
SALUTE
UDINE Il sistema sanitario è a rischio di non sostenibilità con un aumento della spesa del 10% negli ultimi anni. C'è bisogno urgente di riorganizzare e si aprono i giochi. Infermieri, medici, Oss e amministrativi si siedono al tavolo con l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi e chiedono rassicurazioni su contratti e risorse umane perché la sanità è fatta di professionisti correttamente pagati. La base della sanità di qualità.
I CONFRONTI
Ieri due incontri fiume hanno impegnato il vicegovernatore con le sigle sindacali degli infermieri, prima e con i sindacati di dirigenza medica, veterinaria e dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa, poi. Per tutti il primo punto all'ordine del giorno erano le risorse aggiuntive regionali (Rar) su cui Riccardi era già intervenuto pochi giorni fa rassicurando che per il 2019 la Regione ha stanziato 31 milioni per le Rar a beneficio del personale: un importo invariato rispetto al 2018 e a breve sarà elaborato un documento da sottoporre ai professionisti della sanità.
Gli spauracchi dei medici vanno oltre il taglio dell'1% imposto dallo Stato sul costo del personale dato che non si tratterà di tagli lineari, ma che terranno conto delle singole situazioni aziendali. Per l'Anaao-Assomed «un margine per recuperare risorse c'è - afferma il segretario regionale Valtiero Fregonese , ma in questo momento c'è sofferenza in alcuni reparti per lo spauracchio di pochi specialisti».
Da qui la proposta di programmare le borse per le scuole di specializzazione, «una priorità», rimarca Fregonese. E gli specialisti se ne stanno andando, non tanto per Quota 100 che interesserà solo il 10% dei medici, ma «per le condizioni di lavoro gravose e un mercato del privato che attira». L'Anaao-Assomed denuncia la carenza di personale medico nelle strutture, ma la soluzione non è nei numeri, bensì «nell'organizzazione del lavoro». Questa, dunque la parola chiave: organizzazione e soprattutto riorganizzazione, una parola a cui la Regione dovrà dare concretezza già nelle prossime settimane per risolvere i nodi del Ssr: costi, specialisti e assistenza uguale per tutti.
GLI INFERMIERI
Più concentrati sulle Rar, invece, gli infermieri che, a differenza dei medici, hanno già sottoscritto il contratto fatta eccezione per il Nursind che ieri infatti ha lasciato il tavolo per incontrare Riccardi nei prossimi giorni, ma con una proposta già pronta. «In merito alle uscite recenti sulla veritiera possibilità di togliere dalle Rar la maggiorazione dei turni prevista da quel contratto nazionale da noi non sottoscritto afferma il coordinamento regionale del Nursind - la proposta è quella di individuare a livello regionale una sorta di premialità che compensi la perdita di potere di acquisto degli stipendi ridotti e inserita dalla Regione di modo che sia comune per tutte le aziende sanitarie del Fvg».
Soddisfatto dell'incontro il segretario regionale della Cisl-Fp, Massimo Bevilacqua che ha parlato di un incontro «interlocutorio e positivo», in attesa di ricevere un documento che sarà predisposto entro lunedì con l'obiettivo di trovare un accordo sulle Rar. Sul punto Riccardi ha precisato che «l'impianto contrattuale è cambiato e, fermo restando che non ci saranno variazioni sulle buste paga dei dipendenti, troveremo un accordo tecnico per mantenere gli attuali livelli retributivi facendo in modo che le risorse possano essere distribuite con i nuovi criteri, in relazione agli obiettivi raggiunti».
La prossima settimana la Regione, con i Commissari e i dirigenti delle Aziende sanitarie, proporrà alle organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl una bozza di schema contrattuale per giungere ad un accordo entro marzo.
A preoccupare gli infermieri sono anche i tanti contratti a tempo determinato in scadenza e le stabilizzazioni su cui le singole Aziende sono in corso di ricognizione. «Abbiamo chiesto a Riccardi di tenere conto delle graduatorie concorsuali e su questo ci è stato risposto che non ci sono blocchi alle assunzioni e ogni commissario può assumere».
I 188 Oss in graduatoria dal recente concorso possono iniziare a lavorare e il concorsone per 545 infermieri va avanti. Entro fine 2019 si arriverà all'assunzione di oltre 700 nuove risorse per il Sistema sanitario regionale.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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