Rilancio del Friuli, patto annullato

Mercoledì 13 Ottobre 2021
Rilancio del Friuli, patto annullato
IL RILANCIO
UDINE Trasporti, infrastrutture, logistica quali leve per il rilancio del Friuli, in particolare per l'area centrale della regione. E poi, attenzione alla riqualificazione urbana e allo spopolamento della montagna e dei piccoli centri, un fenomeno da contrastare anche promuovendo digitalizzazione e smart community. Sono questi i tempi forti su cui sembra concentrarsi un documento condiviso da tutte le categorie economiche e i sindacati della provincia di Udine, che avrebbe dovuto essere presentato ieri a Udine nella sede della Camera di Commercio. L'evento, proprio a ridosso dell'orario stabilito, è stato spostato ai prossimi giorni, probabilmente per rendere possibile la partecipazione del Governo regionale, forse dello stesso presidente Massimiliano Fedriga, fugando così qualsiasi dubbio o interpretazione sull'autentico spirito costruttivo che ha animato gli estensori.
IL DOCUMENTO
I contenuti, tuttavia, sono stati almeno in parte anticipati dalle osservazioni che il presidente del Consiglio, Piero Mauro Zanin, ha fatto in giornata riguardo all'iniziativa e al testo, entrambe considerati in piena sintonia con la risoluzione prodotta dal Tavolo della Terza ripartenza un'iniziativa voluta dall'Aula in forma trasversale a inizio anno , un documento che ha ricevuto il consenso unanime da parte del Consiglio lo scorso aprile. «Il patto tra le categorie e i sindacati è un'ottima base di partenza per il rilancio del Friuli», ha affermato Zanin, considerando quanto condiviso dalle associazioni di categoria udinesi Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Confcooperative, Legacoop Fvg, Agci Fvg e dai sindacati Cgil, Cisl, Uil Udine e dalla Cisl Alto Friuli.
LE MACROAREE
Secondo il presidente del Consiglio, il documento friulano si pone proprio nella linea tracciata dalla Risoluzione del Consiglio regionale. «Il patto ha osservato il presidente - mette al centro trasporti, infrastrutture e logistica, e questo tema rappresenta la prima delle macroaree di intervento di cui parla la Risoluzione consiliare. Il concetto forte è quello di integrare gli importanti progetti di sviluppo del Porto di Trieste con il resto del territorio regionale, nell'ottica di una regione policentrica. La vasta area di retroporto non deve diventare solo un corridoio di passaggio, ma anche un centro di lavorazione delle merci che transitano da Trieste. E in questo senso è importante la convergenza di categorie e sindacati friulani sul rafforzamento delle reti di trasporto ferroviarie e stradali, così come l'indicazione di sviluppare in senso digitale il sistema della logistica e di rafforzare la piattaforma di Udine mercati».
AREE ZLS
Questioni che ben si intrecciano con il percorso avviato dalla Regione per giungere alla definizione, probabilmente entro fine anno, delle aree Zls Zone logistica semplificata , estremamente vantaggiose per gli insediamenti economici, sia per la semplificazione burocratica che garantiranno, sia per le agevolazioni fiscali. Di fatto, gran parte della regione si è candidata a essere delimitata entro il perimetro Zls mettendo in luce le proprie credenziali. Hanno ragionato in questo senso anche i territori di Udine e Pordenone, facendosi sentire attraverso presidente e vicepresidente della Camera di Commercio.
LOGISTICA
In questo contesto Zanin ieri ha sottolineato il richiamo alla logistica quale motore di sviluppo presente nel documento, perché un ruolo attivo nella in questo ambito «contribuirebbe a rilanciare il capoluogo e l'area del Friuli centrale, che negli ultimi anni hanno sofferto rispetto ad altri territori della regione, più pronti a rispondere alle dinamiche di mercato». Coincide con gli obiettivi tracciati dal Tavolo per la terza ripartenza anche l'attenzione riservata alla rigenerazione urbana, con il recupero di scuole e caserme dismesse e delle aree urbane abbandonate. Zanin si è detto soddisfatto anche dell'attenzione dedicata allo spopolamento e ai piccoli comuni, specie in montagna.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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