«Regole snelle per i nuovi Oss»

Sabato 24 Ottobre 2020
La piena disponibilità della Regione a individuare, con i rappresentanti di categoria, delle soluzioni, anche nell'ambito di una moral suasion con lo Stato, che consentano di agevolare lo svolgimento dei tirocini dei corsi per Operatore socio sanitario (Oss). Un momento formativo di fatto bloccato dall'emergenza Covid per le misure restrittive a cui sono sottoposti gli ospedali. Lo hanno detto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, e l'assessore regionale al Lavoro e formazione, Alessia Rosolen, nell'incontro in videoconferenza, ieri, con i rappresentanti della Cooperazione regionale (Federsolidarietà Confcooperative, Legacoop sociali ed Agci Solidarietà) e i presidenti degli ordini infermieristici di Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine. Come ha evidenziato Riccardi, la condizione emergenziale impone uno scatto nel tentativo di modificare delle regole rispetto a leggi settoriali medioevali. «C'è una domanda - ha detto - del sistema sanitario regionale di nuovi professionisti e operatori sanitari per affrontare la ricaduta ospedaliera e territoriale della pandemia. Da qui l'esigenza di agevolare il più possibile il completamento dei cicli formativi». Rosolen puntualizzato come il numero di corsi per Oss (18) copra 370 dei 450 posti disponibili. Da qui l'apertura a sostenere l'organizzazione di ulteriori cicli formativi. L'assessore ha convenuto sul fatto che, per le Oss, nonostante sia stato deliberato dalla Giunta un processo di semplificazione dei tirocini, l'emergenza li ha trasformati, a causa degli standard imposti a livello nazionale, in una sorta di imbuto. Al termine è stato deciso di convocare dei tavoli tecnici per formulare delle soluzioni percorribili.
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