Raccolta rifiuti, Udine è la seconda città meno cara d'Italia

Giovedì 21 Novembre 2019
AMBIENTE
UDINE Mentre in città continuano le polemiche o quantomeno i mugugni sul nuovo modello di raccolta porta a porta, Udine incassa (di nuovo) il secondo posto fra i capoluoghi meno cari d'Italia sul fronte Tari. A dirlo è l'indagine dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso come riferimento del 2019 una famiglia tipo composta da 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri.
UDINE
Udine è il secondo capoluogo più economico dopo Potenza, con 163 euro di Tari 2019, seguito al quarto posto da Pordenone con 181 euro. Ha mantenuto il piazzamento del 2018, nonostante l'aumento della tassa del 4,4% (era a 160 euro), che è il secondo più alto incremento in regione dopo Trieste (+7,1%). Udine non brilla per differenziata: nel 2017 era al 65,1% contro l'84,5% di Pordenone. Spulciando poi la carta della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani di Udine l'indagine ha rilevato che mancano l'indicazione dell'ultimo aggiornamento, della frequenza di igienizzazione dei cassonetti (ma lo indica solo il 47% delle carte italiane), dei giorni e degli orari di conferimento nei centri di raccolta. Assenti anche informazioni esplicite sul corretto conferimento di pile e rifiuti elettrici, sulla frequenza della pulizia stradale (ma in Italia si trova solo nel 37%), sui contatti per eventuali reclami.
REAZIONI
Secondo il direttore generale di Net Massimo Fuccaro «i risultati confermano quanto diciamo da un anno e mezzo. La Net è efficiente dal punto di vista economico. L'aumento dei rifiuti procapite è un segnale del conferimento di immondizie da fuori Udine, un effetto del cosiddetto turismo dei rifiuti. Inoltre, è la prova che la qualità della raccolta con i cassonetti stradali a Udine che fino a 2 anni fa era accettabile, ora non lo è più: l'aumento del 4% della Tari è lo specchio di questo. Non si possono conferire carta, plastica e organico così come vengono lasciati dai cittadini perché hanno un 20% di materiali impuri e quindi vanno ripuliti e questo costa. La nuova formula casa per casa è la strada giusta per risolvere tali elementi negativi». Per Fuccaro rimane comunque la «grande soddisfazione» di essere fra i capoluoghi meno costosi, condivisa con il sindaco Pietro Fontanini. «Anche per quanto riguarda la media della raccolta differenziata rimaniamo abbondantemente sopra il dato nazionale, pur a fronte di un leggerissimo calo che va preso come uno stimolo per migliorare ulteriormente. In questa direzione va l'introduzione del sistema casa per casa che riteniamo rappresenti per Udine l'occasione per fare quello scatto in avanti che manca per conquistare il primo posto tra le città più economiche», dice Fontanini.
LA REGIONE
Il Fvg è considerata, secondo il rapporto Ispra 2018, una delle regioni più virtuose per differenziata (65,5%), con Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia. Sul fronte tariffe, la spesa media mensile per famiglia in regione (228 euro), seppur in aumento rispetto ai 221 della Tari 2018 (+1,8%), è al di sotto della media italiana (300 euro). Secondo i dati dell'Istat, le famiglie hanno ritenuto il costo dei rifiuti nel 2018 «elevato» nel 57,9% dei casi (in Italia lo pensa il 68,2%), «adeguato» nel 37,5%. Se Udine e Pordenone brillano ai primi posti anche in regione come i capoluoghi meno cari, Trieste è fanalino di coda con 312 euro, in aumento del 7,1 per cento. Gorizia, invece, è a 252 euro (+0,4%). Per produzione procapite di immondizie, dopo Udine (575,9 chili per abitante all'anno nel 2017) arriva Pordenone (511,6), quindi Gorizia (474,8) e Trieste (471,9, ma la differenziata era al 38,5%).
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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