«Quando ha saputo di essere incinta era al settimo cielo, era il suo desiderio»

Mercoledì 16 Ottobre 2019
«Quando ha saputo di essere incinta era al settimo cielo, era il suo desiderio»
AVIANO
Un cazzotto in pieno volto e senza alcun preavviso. La tragedia di Nave di Fontanafredda ha avuto questo effetto nella casa di riposo di Aviano dove Alessandra Fornasier lavorava come animatrice da alcuni anni, dipendente della coop che si era aggiudicata l'appalto. «Una ragazza solare e piena di vita - la ricorda chi frequenta la struttura - Sul suo volto era eternamente dipinto il sorriso. Aveva un'allegria che contagiava tutti ed era capace di regalare momenti di serenità agli anziani ospiti, non sempre disposti a lasciarsi andare in attività di gruppo. Lei però riusciva a coinvolgerli. Non riusciamo a darci pace perché questo dramma non ha avuto alcuna avvisaglia. Nessuno di noi aveva mai sentito di problemi legati alla gestazione». Alcune conoscenti di Alessandra si sono soffermate anche sulla sua grande forza d'animo: «Era rimasta orfana dell'adorato papà fin da piccolina - ricordano con le lacrime agli occhi - Tuttavia aveva sempre dato una prova di straordinaria caparbietà, sorretta da una persona altrettanto speciale come mamma Vilma: rimasta sola a crescere la sua bambina, le è stata accanto in ogni momento della sua esistenza e adesso stavano attendendo con trepidazione il parto per poter coccolare l'attesissima Emma». Le amiche fanno trapelare anche un altro dettaglio: «Nonostante fosse ancora giovanissima per gli standard attuali - hanno sussurrato sopraffatte dall'emozione - già da tempo voleva fortemente diventare mamma, traguardo che rappresentava il più grande desiderio fin da quando era piccola. Per questa ragione, quando ha conosciuto la persona speciale della sua vita, il marito Andrea, non aveva esitato. Era al settimo cielo e a 28 anni si apprestava a coronare questo antico desiderio. Stava attenta a ogni dettaglio della gravidanza. Non sottovalutava alcun segnale che le giungesse dal grembo e non ci aveva mai confidato alcun tipo di problema o anomalia. Ci hanno riferito che è stata vittima di un ictus - hanno concluso le conoscenti avianesi - una patologia tremenda che non le ha dato scampo, nonostante il prodigarsi della suocera che le ha praticato il massaggio cardiaco durante i terribili venti minuti in cui è andata in arresto cardiaco. Secondo quanto abbiamo appreso dai congiunti, le equipe degli ospedali di Udine e Trieste, dove sono state ricoverate venerdì sera Alessandra ed Emma, hanno garantito che non ci sarebbero potute essere cure migliori da parte dei sanitari che hanno gestito le prime, decisive fasi dei soccorsi. Quando abbiamo saputo del malore abbiamo sperato nel miracolo, che nemmeno il lunghissimo intervento chirurgico ha permesso di realizzare: l'unica domanda che ci resta è: perchè?».
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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