Protezione civile, cresce il livello di allerta Nelle strade dei paesi con il megafono

Giovedì 12 Marzo 2020
Protezione civile, cresce il livello di allerta Nelle strade dei paesi con il megafono
L'ALLERTA
UDINE Con il megafono per le strade dei paesi, a ricordare alla popolazione le stringenti prescrizioni per contrastare il diffondersi del Coronavirus decise dal Governo lunedì sera e applicate anche in Friuli Venezia Giulia: non spostarsi se non per i motivi previsti, attivazione dell'assistenza della Protezione civile; adottare un comportamento responsabile, per sé e per gli altri. È accaduto ieri pomeriggio in moltissimi Comuni della regione, poco dopo che i sindaci hanno ricevuto dalla Protezione civile regionale l'indicazione di passare dalla fase operativa di pre allarme del Piano di Emergenza a quella di allarme. Una mossa decisa «in considerazione che l'applicazione delle disposizioni del decreto del Governo non sono state prese finora da tutta la popolazione nella dovuta considerazione», ha spiegato il vice presidente della Regione con delega alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi. Per diffondere in maniera più efficace le prescrizioni, è stato perciò chiesto ai sindaci di diramare un messaggio audio con l'impiego di volontari e dei mezzi della Protezione civile. Lo stato di allarme prevede anche che, oltre alla funzione di assistenza alla popolazione, si individui un coordinatore dei volontari che si occuperà di tutte le operazioni richieste per dare assistenza, di concerto anche con le associazioni del territorio. Erano da poco passate le 18 quando, da Feletto a Rive d'Arcano e per restare nell'area collinare anche a San Daniele, Fagagna, Forgaria, Ragogna, San Vito di Fagagna e Coseano la gente si è affacciata alla finestra o è uscita in giardino per capire cosa stesse succedendo. A molti sono tornate alla memoria i ricordi del 1976. «Continueremo anche nei prossimi giorni», ha puntualizzato il sindaco di Rive d'Arcano, Gabriele Contardo, appena rientrato in municipio dopo essere stato con assessori e consiglieri a distribuire i volantini nelle case per informare dell'assistenza che possono ricevere dalla Protezione civile. «Al volantino abbiamo allegato anche una copia dell'autocertificazione da compilare nel caso ci si debba muovere, perché non tutti sanno scaricare il modulo da Internet», ha aggiunto Contardo, che ha al suo fianco l'intera squadra di Protezione civile: 19 persone «tutte operative». Oggi attiverà il Coc, il Centro operativo comunale, e una lettera è già pronta da inviare a tutte le famiglie per ribadire il comportamento da tenere e «fare appello al senso di responsabilità di tutti i cittadini». Dal Friuli Centrale al resto della regione, ieri la campagna comunicativa capillare si è diffusa rapidamente e a Gorizia il sindaco, Rodolfo Ziberna, ha predisposto un ampio volantino, supportato anche da immagini. Riguardo alle restrizioni ieri è intervenuto anche il Garante regionale per i diritti della persona, Paolo Pittaro, con riferimento alla situazione determinatasi nelle carceri dopo la sospensione delle visite dei parenti. «La disposizione ha considerato attiene alla tutela della salute dei detenuti». Il provvedimento, però «implica un sacrificio in più a chi si trova ristretto nella sua libertà personale ha aggiunto -. Quindi, alla mancanza di incontri materiali dovrà supplire, ove possibile, la comunicazione a distanza per via telematica, anche visiva, e una corrispondenza telefonica allargata». Quanto al sovraffollamento delle carceri, Pittaro ha ricordato che «nei cinque istituti di pena della regione a fronte di una capienza regolamentare di 479 unità i detenuti erano 663 a fine febbraio».
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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