PORDENONE Anche la Base Usaf di Aviano si allerta per informare tutto il personale

Lunedì 24 Febbraio 2020
PORDENONE Anche la Base Usaf di Aviano si allerta per informare tutto il personale militare e civile in servizio nella cittadella militare pedemontana. Il 31. Gruppo Medico della base raccomanda restrizioni di viaggio verso le regioni Lombardia e Veneto a causa della preoccupazioni del coronavirus. Le aree attuali - nella giornata di ieri la Base ha diffuso le informazioni anche attraverso i social e la propria pagina facebook - con isolamento e quarantena in atto sono: Vò Euganeo, Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Floriano. La nota diffusa tra il personale della Base Usaf poi prosegue: La Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 luglio. Non ci sono comunque casi conclamati di coronavirus nell'area del Friuli Venezia Giulia in questo momento.
Inoltre l'informazione poi viene approfondita sul come comportarsi in caso di sintomi. Se si accusano - si legge - i sintomi simili all'influenza contatta il numero 112 e gli esperti ti daranno una valutazione adeguata. Non andare al pronto soccorso o dal medico di medicina generale. Il numero 1500 (quello nazionale del ministero) può fornire anche il primo soccorso. Se avete viaggiato nelle zone contatta il nostro team per prendere le misure preventive. E sempre ieri nei supermercati del territorio che erano aperti si è potuto notare una rincorsa alla spesa di prodotti surgelati e a lunga conservazione. Negozi particolarmente affollati e carrelli pieni. Come se le persone - ormai la psicosi da coronavirus sta dilagando - si organizzassero in funzione di una possibile quarantena. Oltre a prodotti alimentari surgelati e a lunga conservazione dagli scaffali dei supermercati sono andati letteralmente a ruba tutti i prodotti disinfettanti e igienizzanti, in particolare quelli per trattare le mani. Già da venerdì pomeriggio le farmacie erano state prese d'assalto per l'acquisto di mascherine e prodotti per la disinfezione ormai praticamente introvabili.
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