POLIZIA
UDINE Torna in carcere un altro degli indagati dell'operazione antidroga

Mercoledì 18 Settembre 2019
POLIZIA UDINE Torna in carcere un altro degli indagati dell'operazione antidroga
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UDINE Torna in carcere un altro degli indagati dell'operazione antidroga Magnolia condotta la scorsa primavera dalla Polizia per contrastare lo spaccio nella zona di borgo stazione a Udine. È un cittadino marocchino di 21 anni, senza fissa dimora, che nei mesi scorsi aveva violato ripetutamente la misura del divieto di dimora in città. La Polizia lo stava cercando da metà maggio. Un agente della Squadra Volante lo ha riconosciuto lunedì pomeriggio in via Roma. Il giovane era emerso nel corso dei lunghi mesi di indagine con cui, da metà settembre, gli investigatori della Squadra Mobile avevano documentato lo spaccio nelle aree più sensibili della città, tra le vie di borgo stazione o lungo la salita del colle del Castello, anche con l'utilizzo di agenti sotto copertura autorizzati dallo Sco, il servizio centrale operativo di Roma, e dalla Direzione centrale per i servizi antidroga. Il suo nome era stato appuntato tra quelli dei quattro cittadini nordafricani la maggior parte degli indagati erano richiedenti asilo afgani e pachistani che sarebbero stati accusati di attività di spaccio in particolare di hascisc nella zona di via Leopardi.
Arrestato nel corso del blitz con cui a fine marzo la Polizia aveva blindato borgo stazione e chiuso l'operazione antidroga eseguendo una serie di arresti differiti nei confronti di oltre una trentina di indagati, il giovane marocchino aveva ottenuto la scarcerazione dopo l'udienza di convalida. Nell'occasione il gip gli aveva applicato la misura del divieto di dimora a Udine. Misura che, come appurato nelle settimane successive dalla stessa Polizia, l'uomo aveva ripetutamente violato. I controlli eseguiti dagli agenti della Questura di Udine che ne attestavano la presenza in più occasioni in città avevano quindi spinto la Procura a chiedere e poi il gip a emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere in aggravio della misura. Il provvedimento era stato emesso il 15 maggio scorso. Da allora il giovane marocchino risultava di fatto irreperibile. In città non si era più visto, fino a lunedì pomeriggio. Erano le 14.40 quando un agente in servizio di pattuglia con la Squadra Volante diretta dal Commissario capo Francesco Leo lo ha riconosciuto in via Roma.
Il giovane è stato dunque fermato e condotto negli uffici della Questura in viale Venezia per la compiuta identificazione prima di essere accompagnato in carcere. L'uomo è stato anche deferito a piede libero anche per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Udine dopo il foglio di via che gli era stato applicato anche dalla Questura. La stessa sorte era toccata, a fine agosto, a un 24enne afgano, anche lui uno dei 35 arrestati nell'ambito della stessa operazione Magnolia, scarcerati con divieto di dimora in città, che aveva più volte violato la misura. Destinatario di un'ordinanza di aggravio emessa sempre dal gip il 15 maggio, il giovane afgano era stato riconosciuto da un poliziotto in servizio di pattuglia nella zona di borgo stazione nonostante si fosse fatto crescere barba e capelli.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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