«Più telecamere nelle zone a rischio»

Sabato 16 Febbraio 2019
IL CASO
UDINE «La Polizia non può essere sempre dappertutto. Il bisogno di sicurezza dei cittadini non può trovare risposta solo con tante attività palesi, come i servizi di pattuglia, ma anche con mirate azioni preventive quali una serie di telecamere scrupolosamente sistemate nelle zone più calde della città, tutte di buona qualità e definizione». È con queste parole che il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ha espresso la speranza che «gli enti preposti, in particolare il Comune, installino ancora più telecamere a scopo preventivo» perché da un lato fungono da deterrente per la commissione dei reati e dall'altro consentono un valido aiuto alle forze dell'ordine per identificare gli autori degli illeciti. Il Procuratore lo ha dichiarato dopo l'aggressione con accoltellamento che si è verificata giovedì pomeriggio all'ingresso della stazione delle corriere sul lato di viale Europa Unita. L'episodio è avvenuto proprio sotto gli occhi di una telecamera che ha consentito alla Polizia di ricostruire con esattezza l'accaduto. L'aggressore, Abnera Bourata, un cittadino algerino di 24 anni, irregolare in Italia e senza fissa dimora, già munito a fine gennaio di un ordine di espulsione del Questore, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, l'aggressore sarebbe arrivato improvvisamente alle spalle della vittima, un marocchino di 36 anni, residente in provincia di Udine, che stava camminando tranquillamente sul marciapiede. L'aggressore avrebbe accelerato il passo e lo avrebbe raggiunto con un fendente alla coscia della gamba sinistra, vicino all'arteria femorale, fortunatamente senza colpirla. La vittima si sarebbe quindi voltata e avrebbe cercato di proteggersi, al punto da rimediare diverse altre ferite da difesa alle braccia. Il giovane aggressore avrebbe infatti tentato di sferrare altri fendenti alla gola e al torace. Nella colluttazione che ne è nata, i due stranieri sono finiti a terra, contro una vetrina di un esercizio pubblico, danneggiandola. Gli agenti di una pattuglia della Squadra Volante, che si trovava dal lato opposto dell'autostazione, nella zona di via Leopardi per prestare soccorso a una persona che si era sentita male, si sono accorti del trambusto e si sono precipitati sul posto. Uno degli agenti è riuscito a separare vittima e aggressore, disarmando quest'ultimo. Accompagnato in Questura, l'aggressore è stato identificato e condotto poi in carcere. Oltre all'accusa di tentato omicidio, il giovane algerino è stato denunciato anche per le ipotesi di reato di lesioni aggravate, danneggiamento aggravato per i danni causati alla vetrata del negozio, inottemperanza all'ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale e resistenza a pubblico ufficiale. Bloccato dagli agenti, l'uomo avrebbe opposto resistenza, insultandoli. Nei suoi confronti sono scattate anche le accuse di possesso di oggetti atti a offendere per il coltellino, con lama affilata, lunga circa 5 centimetri, con cui ha aggredito la vittima, e di detenzione di sostanze stupefacenti. Lo straniero è stato trovato infatti in possesso di un mattoncino di hascisc, del peso di circa 16 grammi. L'uomo è stato segnalato anche per l'ipotesi di reato di deturpamento e imbrattamento per aver sporcato i muri della cella di sicurezza in cui era stato portato in Questura, dove avrebbe scritto un paio di lettere con del sangue. La Procura è intenzionata a chiedere la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere per l'aggressore. Ricostruito il fatto in presa diretta con le immagini delle telecamere, le indagini proseguono ora per identificare il movente dell'aggressione. «Ancora non lo conosciamo», ha spiegato il Procuratore senza escludere che alla base del gesto possano esserci ragioni illecite. «È una delle possibilità, una fra tante», ha precisato.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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