Petizione anti-rotonde e per salvare gli alberi

Venerdì 24 Gennaio 2020
LA PETIZIONE
UDINE Quella rotonda non s'ha da fare. E le altre due nemmeno. Perché, su una strada come viale Venezia, creeranno solo problemi: meglio incentivare una guida corretta e istituire bus navette sui controviali. A dirlo è il comitato spontaneo nato contro il progetto delle tre rotatorie che ieri sera ha organizzato una riunione pubblica per dare il via alla raccolta di firme e illustrare i motivi del no. «Nelle ore di punta, su viale Venezia transitano circa 970 auto in entrata ha detto Ugo Rossi, cofondatore del comitato, che ha citato i dati pubblicati sullo stesso sito di palazzo D'Aronco - e circa 700 in uscita. Guardiamo cosa è successo su viale Tricesimo, dove le rotonde hanno creato situazioni di disagio perché sono state realizzate senza logica urbanistica. Il semaforo smista il traffico e lo spezzetta, cosa fondamentale soprattutto con flussi così pesanti come sul viale di accesso a ovest della città. La rotonda della Lidl (la prima ad essere realizzata, ndr) sarà un imbuto». E lo stesso testimonial del comitato, l'ex olimpico Virginio Pizzali, ha rimarcato: «Già adesso si creano file lunghe più di 200 metri ai semafori, cosa succederebbe se ci fosse una rotonda? Sarebbe ancora peggio». Secondo i cittadini, il problema sicurezza dipende non dagli impianti semaforici, ma soprattutto dall'eccessiva velocità e dalla mancanza di rispetto nelle svolte a destra e a sinistra. «Viale Venezia ha una situazione diversa rispetto a viale Palmanova è intervenuto il geometra Sergio Venuti, per decenni dipendente provinciale proprio nell'ambito strade - perché ha i controviali: inserire delle rotonde significa incrociare la marcia con chi esce da essi. L'unica cosa che si dovrebbe fare è sistemare le quattro svolte a sinistra ancora esistenti (deviandole dai controviali, ndr), così cesserebbe il pericolo di scontro al centro della strada. Inoltre, pensiamo ai pedoni: come sarebbe possibile attraversare senza semafori, con così tanto traffico?».
GLI ALBERI
Oltre al problema della gestione del flusso veicolare, il comitato difende gli alberi che secondo il progetto della rotatoria all'altezza della Lidl dovranno essere abbattuti. «Saranno 11 solo per una rotatoria ha detto Irene Giurovich - e si tratta di alberi monumentali sani, la cui unica colpa è di interferire con la realizzazione della nuova intersezione. Togliendoli, non si rispetta quanto detto dalla Soprintendenza del Fvg secondo cui le piante monumentali non vanno toccate e, nel caso lo si faccia, vanno sostituite con altre delle stesse dimensioni».
LA CONTROPROPOSTA
Il comitato chiede di revocare sia le delibere con cui le giunte (prima Honsell, poi Fontanini) hanno approvato la convenzione con la Lidl (in cui è inserita la rotatoria all'incrocio con via Ternova) sia quelle che hanno dato il via libera al progetto. Invece della rotonda, infatti, secondo i cittadini per sistemare la viabilità di viale Venezia è necessario far rispettare i limiti di velocità e migliorare la mobilità. Tra le proposte, un'onda verde tarata sulla velocità di circa 40/45 chilometri orari, l'installazione di autovelox e telecamere, la presenza di vigili, la regolare manutenzione di alberi e marciapiedi, nonché bus navetta in andata e ritorno lungo i controviali, un park scambiatore all'uscita della tangenziale e la creazione di percorsi ciclabili sicuri.
LE INIZIATIVE
Il gruppo ha quindi annunciato le prossime azioni: far realizzare una controperizia a un esperto agronomo e chiedere che l'unica perizia sugli alberi, di parte privata, venga sottoposta dall'amministrazione all'iter del giuramento in Tribunale; inviare una diffida al Comune e presentare eventuale esposto. Infine, sarà organizzato un flash mob durante il quale saranno abbracciati gli alberi che, con la realizzazione della rotonda, verrebbero abbattuti.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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