Persone fragili, 30 euro per essere assistiti a casa

Martedì 17 Settembre 2019
AUTONOMIE
UDINE «Un passo in avanti per dare risposte personalizzate alle persone in condizioni di fragilità e di non autosufficienza», di modo che per loro non ci sia solo il modello standardizzato dell'istituzionalizzazione. È il senso, così come lo ha sintetizzato l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, del parere all'unanimità espresso ieri dal Consiglio delle Autonomie locali su due provvedimenti della Giunta. Uno mira sostanzialmente a sostenere le persone che riceveranno assistenza in soluzioni domiciliari sperimentali con fondi derivanti dal sistema sociale e da quello sanitario; l'altro allinea ulteriormente alle norme nazionali le previsioni per il «Dopo di noi» già emanate e riguardanti l'abitare possibile e innovativo. Nel primo caso, l'atto della Giunta introduce e definisce come si accede al budget personale integrato per finanziare sperimentazioni di abitare inclusivo, che potranno esser sostenute non solo dal Fap, il Fondo per l'autonomia possibile, ma anche dal Servizio sanitario. Perciò una persona potrebbe arrivare ad avere un budget giornaliero di 30 euro circa (tetto massimo), con 15 euro provenienti dalla quota sanitaria e 14,93 euro dalla quota sociale. La quota minima sarà di 12 euro nel caso di Isee superiore a 30mila euro. In una prima fase saranno circa un centinaio le persone coinvolte, ma l'auspicio della Regione, come ha evidenziato l'assessore, è che «questa diventi una modalità regolare di sostegno alle persone in condizione di non autosufficienza». Il secondo intervento pensato dalla Giunta e approvato all'unisono dal Consiglio delle autonomie, in materia di autonomia possibile, intende favorire il convenzionamento con i Comuni e le Aziende sanitarie dei progetti e modelli attualmente attivi, di modo che essi siano inseriti in una rete territoriale di interventi. Prevede, inoltre, semplificazioni e aggiornamenti di procedure connesse agli stessi progetti. Attualmente in Friuli Venezia Giulia sono avviate dieci sperimentazioni per il Dopo di noi, che coinvolgeranno, quando saranno arrivate tutte a regime, un centinaio di persone. Un numero destinato a raddoppiare in breve tempo, poiché secondo le informazioni in possesso della Direzione centrale Salute, «sarebbero altrettante le persone che stanno preparando domanda di progettazione, sia per anziani non autosufficienti, sia per disabili», ha aggiornato l'assessore. Il Cal ha votato all'unanimità anche l'intesa sul disegno di legge illustrato dall'assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Stefano Zannier, che prevede alcuni aggiornamenti per la prevenzione del rischio di incendi boschivi. Infine, unanimità sul Regolamento che disciplina le procedure per l'autorizzazione all'istituzione dei cimiteri per animali d'affezione e le modalità di registrazione e gestione. Possono essere realizzati sia da enti pubblici che privati. A scegliere la localizzazione in aree idonee saranno i Comuni, cui spetta anche la vigilanza. I cimiteri dovranno essere collocati ad almeno 200 metri dal centro abitato e potranno essere realizzati nei pressi di cimiteri umani mantenendo una fascia di rispetto non inferiore ai venticinque metri dalle sepolture.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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