Per le scuole 780mila euro: «Anche didattica a casa»

Giovedì 17 Gennaio 2019
Per le scuole 780mila euro: «Anche didattica a casa»
ISTRUZIONE
UDINE Una copertura di 780mila euro, da suddividere a metà tra il 2019 e il 2020, per un provvedimento sul diritto allo studio in Friuli Venezia Giulia che rivede la legge regionale 13 del 2018 in materia. È la dotazione che accompagna il disegno di legge discusso ieri nella VI commissione consiliare presieduta da Giuseppe Sibau e illustrato dall'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen. Tra i tratti caratterizzanti la norma, il fatto che «sia contestualizzata nell'ambito della regionalizzazione delle competenze in materia di istruzione non universitaria», ha detto Rosolen, precisando che «sarà attuata a breve». Perciò, sono previsti «modelli di raccordo con l'Ufficio scolastico, ridiventato di primo livello e che da ieri ha insediato il nuovo direttore Patrizia Pavan, per attuare interventi nelle scuole volti a potenziare l'offerta formativa e a garantire il diritto allo studio». Rosolen ha evidenziato la previsione della scuola negli ospedali e della didattica a domicilio; il sostegno per la celebrazione dei Giorni del ricordo e della memoria; il sostegno per la formazione e la sensibilizzazione sul tema della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli studenti; la semplificazione di alcune procedure contributive rimettendo in capo alle singole scuole la valutazione dello standard qualitativo sui progetti volti al potenziamento dell'offerta formativa; il servizio di assistenza tecnica, da parte di Informest, per la progettazione e la gestione amministrativo-contabile di progetti nazionali ed europei. «Il provvedimento - ha aggiunto la Rosolen - istituzionalizza il dialogo costante tra amministrazione regionale e territorio attraverso le Reti territoriali, ma anche il dialogo interno che ci deve essere tra la direzione competente in materia di istruzione e le altre direzioni, affinché la scuola possa ottenere dalla Regione una risposta completa e integrata rispetto ai suoi fabbisogni». Un esempio è dato dalla redazione del Piano di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell'offerta formativa, per il quale si prevede un tavolo di coordinamento tra i settori di competenza della Regione in materia di edilizia scolastica, trasporto pubblico locale, salute e disabilità, famiglia, sistemi informativi e funzione pubblica. La nuova norma prevede inoltre l'ingresso di Insiel per lo sviluppo di piattaforme digitali a favore dell'Usr e per l'implementazione della dotazione tecnologica e informatica delle scuole. L'articolato prevede anche l'integrazione di interventi di carattere straordinario a favore degli istituti scolastici in reggenza e per quelli privi di dirigente amministrativo. Si prevede poi che le risorse finanziarie assegnate alle associazioni che affiliano scuole non statali possono essere utilizzate, previa deliberazione della Giunta, anche per interventi speciali una tantum proposti dalle associazioni stesse per sovvenire a inderogabili esigenze di gestione di scuole a esse affiliate. Sono intervenuti Furio Honsell di Open Fvg - per chiedere spiegazioni sul «tempo pieno» diventato «tempo prolungato», sulle ore da dedicare all'attività sportiva e sulla tutela delle scuole di piccole comprensori, rimasti senza progetti speciali -, la consigliera del Pd Chiara Da Giau - quale logica sia sottesa alla trasformazione dei progetti speciali e Mauro Capozzella del M5S che ha espresso dubbi sulle azioni per allievi con disturbi specifici di apprendimento.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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