Pensioni d'oro, sforbiciata per 199

Mercoledì 20 Marzo 2019
Pensioni d'oro, sforbiciata per 199
L'ANALISI
UDINE Sono 199 gli ex consiglieri o aventi diritto (familiari) che in Friuli Venezia Giulia stanno percependo il vitalizio per aver svolto il consigliere regionale prima del 2013.
IL TAGLIO
È su di loro che avrà effetto il taglio all'assegno che previsto dalla nuova normativa che dovrà essere varata entro il 30 aprile prossimo dalla Regione se domani, come tutte le premesse lasciano intendere, Governo e presidenti delle Regioni troveranno l'intesa sui criteri di ridimensionamento approvati all'unanimità l'altro giorno dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali. In sostanza, si tratta di applicare il calcolo della «pensione» degli ex consiglieri secondo il metodo contributivo: si incasserà, cioè, in rapporto a quanto si è versato.
IL PRESIDENTE
«Stimare quanto sarà l'impatto in regione ancora non è possibile», ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin, anche se «di certo riduzioni ci saranno, e quindi minori oneri a carico delle casse del Consiglio». Tuttavia, aggiunge, ciò che si può dire è che «in Friuli Venezia Giulia i tagli probabilmente saranno piuttosto contenuti, poiché già oggi il rapporto tra quanto è stato versato dagli ex consiglieri e il percepito è molto stretto».
GLI IMPORTI
I versamenti ai fini del vitalizio, infatti, «in Friuli Venezia Giulia sono stati generalmente molto alti nel corso della storia della regione», ha aggiunto Zanin, pari cioè a circa «il 20% degli emolumenti». Sarà così perfino possibile, ha osservato il presidente, che «alcuni ex arrivino a percepire meno di quanto dovrebbero in rapporto ai versamenti effettuati».
IL TESTO
Il documento approvato dalla Conferenza dei Consigli regionali, infatti, fissa tre principi che dovrebbero restare inalterati nel documento finale oggetto d'intesa tra presidenti di Regione e Governo: un tetto massimo al vitalizio, un minimo al di sotto del quale non proseguire con i tagli e la possibilità di reintrodurre i vitalizi (eliminati dal 2013), ma a una condizione. Riguardo al tetto massimo sarà fissata una cifra al di sopra della quale nessun ex potrà andare, anche se i contributi versati glielo consentirebbero. Se supererà tale soglia, scatteranno le forbici. Coloro che, invece, stanno percependo di più rispetto a quanto versato, saranno soggetti a una riduzione che, tuttavia, dovrà lasciare un assegno minimo di 1.060 euro.
I CASI
«Naturalmente ha precisato Zanin se ora un ex consigliere percepisce meno di quella cifra, il suo assegno mensile resterà quello, non verrà innalzato a mille e sessanta euro». Il terzo principio riguarda il fatto che le Regioni potranno, se lo vorranno, reintrodurre il vitalizio, ma solo su base contributiva e potrà essere riscosso solo quando il soggetto avrà maturato i limiti pensionistici per età. Se domani ci sarà l'accordo in Conferenza Stato-Regioni, il Governo dovrebbe approvare l'intesa entro il 30 marzo e le Regioni avranno tempo fino al 30 aprile per legiferare in materia, seguendo le linee guida varate a livello nazionale.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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