Oltre cinquecento infortuni denunciati in Friuli nell'agricoltura

Sabato 7 Dicembre 2019
AGRICOLTURA
UDINE Oltre cinquecento infortuni denunciati in Friuli Venezia Giulia nel settore agricolo. Dati che fanno riflettere quelli evidenziati dalla Fai Cisl ad una tavola rotonda. «Ricordatevi: basta davvero un attimo per perdere la vita, un arto, la vista». Bruzio Bisignano e Flavio Frigè di Ocjo non usano mezzi termini perché sulla sicurezza non si scherza e l'esperienza, il tanto si è sempre fatto così, non devono farci abbassare la guardia. A loro che, facendo sorridere danno una grande lezione, è stato affidato il compito di avviare la tavola rotonda, promossa dalla Fai Cisl Fvg, sul tema della sicurezza in agricoltura Stando ai dati esposti da Claudio Bettini della Direzione regionale dell'Inail, in Italia nel 2018 sono stati 30mila i casi di infortunio denunciati, oltre 500 nel solo Fvg. 704 sono i casi mortali a livello nazionale, 20 quelli riferiti alla nostra regione, con un aumento del 42% tra il 2013 e il 2018. A questi numeri vanno aggiunti poi quelli sulle malattie professionali. Se, come riferisce il medico legale del patronato Inas, Franco Capuzzo, attualmente sono circa 20mila (sulle 50mila presentate in tutti i settori) le malattie riconosciute come professionali, in agricoltura, dal 2000 al 2018, i casi sono passati da 930 a 11.500 casi riconosciuti. Tra i fattori di rischio emergono i macchinari sempre più sofisticati e potenti, l'utilizzo di prodotti tossici e le condizioni climatiche estreme di lavoro, senza contare l'età avanzata degli operatori (in prevalenza tra 45 e i 60 anni) e le diversità linguistiche e culturali degli operatori (molti, infatti, sono quelli stranieri ed extracomunitari). Ma secondo il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, uno dei problemi è che spesso e volentieri la sicurezza viene intesa dalle aziende come un costo e non come un investimento. Lo confermano i dati dell'Inail sull'accesso delle aziende ai fondi dedicati alla prevenzione. Su circa 90 imprese mappate in Friuli Venezia Giulia, il 46,5% (nel 2017) e il 37% (nel 2018) possedeva trattrici non conformi. «Solo le norme purtroppo non bastano commenta la segretaria regionale Fai Cisl Fvg, Claudia Sacilotto la vigilanza nei luoghi di lavoro è stato finora un non tema nel dibattito pubblico e anche culturale del nostro Paese». «Ecco perché spiega il segretario nazionale della Fai, Silvano Giangiacomi, serve puntare ancora di più sulla bilateralità e sui modelli partecipativi e di consultazione tra imprese e lavoratori o, ancora, lavorare incalza Monticco sul settore degli appalti».
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