Novelli (FI): «Se la Turchia aprirà i confini, Fvg nei guai»

Mercoledì 16 Ottobre 2019
L'EMERGENZA
UDINE La rotta balcanica, che porta profughi in Italia avendo come primo approdo il Fvg, non si è mai prosciugata ma ora l'allarme torna ai massimi livelli per i ripetuti ammonimenti della Turchia che, anche ieri, ha minacciato di lasciar defluire verso l'Europa 3,6 milioni di profughi che tiene in casa, se continuerà a essere condannato il suo attacco ai curdi nel Nord della Siria.
«Se la Turchia aprirà i suoi confini sulla rotta balcanica si riverseranno in poco tempo decine di migliaia di migranti», ha confermato ieri il deputato friulano forzista Roberto Novelli, chiedendo perciò «più agenti alla frontiera con la Slovenia e il coinvolgimento dell'Unione europea, oltreché la sollecitazione al governo di Lubiana affinché collabori più fattivamente».
L'Italia, ha proseguito il deputato, «deve farsi trovare pronta a scongiurare il rischio che il confine Nord Orientale diventi un'incontrollabile porta d'accesso nell'Unione europea». Peraltro Novelli considera le minacce del turco Erdogan come «un'ammissione di quanto sta già accadendo. Chi, infatti, è impegnato nel circuito dell'accoglienza ci dice che i flussi sono in aumento da alcune settimane, segno che le maglie si sono allargate e che, come purtroppo accade da mesi rincara Novelli , la Slovenia si gira dall'altra parte».
Dopo l'avvio delle pattuglie miste, peraltro, erano attesi rinforzi, per poter estendere i controlli delle due polizie, quella slovena e quella italiana, su buona parte del confine nelle province di Trieste e Gorizia e, soprattutto, su tutte le 24 ore. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ha aggiunto Novelli, «svolgono già un prezioso lavoro, ma l'organico è insufficiente e va incrementato» perché, se la ripresa dei flussi sulla rotta balcanica dovesse confermarsi, «il Fvg rischierebbe di diventare un'altra Lampedusa, mandando in tilt il sistema dell'accoglienza».
Perciò, mentre oggi e domani una delegazione del Comitato parlamentare di controllo su Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol e in materia di immigrazione andrà in missione a Lampedusa e la Lega manifesterà a Taranto perché non si profila la redistribuzione dei profughi fra i Paesi europei, Novelli promette «un emendamento alla legge di bilancio» se non arriveranno «subito» rinforzi alle forze dell'ordine in regione. Non solo: «Il Governo, al di là dei roboanti annunci, convinca i Paesi Ue della necessità di rivedere il regolamento di Dublino dice -. Ognuno faccia la sua parte, il Fvg non può essere lasciato solo».
Anche l'ex presidente della Regione e deputata Dem Debora Serracchiani è vigile sulle mosse della Turchia, perché «dev'essere chiaro che Erdogan non sta minacciando l'Europa di lasciar partire i migranti, Erdogan in questo momento sta creando centinaia di migliaia di profughi che guarderanno a un'unica meta. E noi sottolinea non possiamo assistere a questo attacco indiretto verso l'Europa, senza reagire nel modo più fermo, efficace e coordinato con chi ci sta». Da qui la sua proposta di promuovere un «gruppo di contatto costituito dai Paesi europei che vogliono fermare l'aggressione turca». In «attesa che l'Europa e il Governo italiano reagisca», il sindaco di Udine Pietro Fontanini esprime «la vicinanza di questa amministrazione al popolo curdo e alla sua lotta per la libertà e l'indipendenza».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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