Multe ai varchi della ztl, le risposte nel parere dell'Avvocatura di Stato

Sabato 13 Ottobre 2018
Multe ai varchi della ztl, le risposte nel parere dell'Avvocatura di Stato
LA VICENDA
UDINE Sotto la lente delle associazioni dei consumatori friulane c'è da tempo il caso delle oltre trentamila multe affibbiate ai varchi della ztl dagli implacabili occhi elettronici adottati dalla precedente giunta comunale (e spenti, almeno temporaneamente, dall'amministrazione Fontanini).
«I ricorsi che stiamo seguendo - spiega Wanni Ferrari, presidente uscente di Federconsumatori Udine per due mandati (resta nell'ufficio di presidenza) - sono qualche decina. Ci sono tre o quattro legali che si stanno occupando della questione. Per lo più si tratta di persone che hanno preso da 10-15 fino a 40-50 sanzioni a testa. In questo momento stiamo privilegiando la via dei ricorsi al prefetto, che hanno come vantaggio la sostanziale gratuità, ma come rischio il raddoppio della sanzione in caso di rigetto. Nel caso in cui riteniamo molto probabile che il ricorso sarà accolto, allora consigliamo il ricorso al prefetto. Nelle situazioni più dubbie consigliamo il ricorso al giudice di pace. Alcune udienze dal giudice sono già state fissate per dicembre». Un ruolo chiave dovrebbe giocarlo il parere chiesto all'Avvocatura di Stato. E qui c'è un piccolo giallo. Ferrari, infatti, interpellato più volte, assicura che «abbiamo saputo informalmente che il parere dell'Avvocatura sarebbe arrivato e che alcune fattispecie di multe, individuate dall'Avvocatura, potrebbero essere annullate». Ma mai come in questo caso il condizionale è d'obbligo, visto che la notizia non trova alcuna conferma ufficiale.
Il sindaco Pietro Fontanini assicura che «noi non abbiamo ricevuto nessun parere». E anche dalla Prefettura fanno sapere che «formalmente non è arrivata risposta dall'Avvocatura». Pure il presidente dell'Uti Gianluca Maiarelli, sentito anche il direttore Carmine Cipriano, spiega che «non abbiamo ricevuto nulla». Pure Barbara Puschiasis, dei Consumatori attivi, sodalizio che «con Confcommercio, Confartigianato e Codacons, segue qualche migliaio di ricorsi», dice che «il parere dell'Avvocatura non ci risulta sia ancora arrivato. Bisogna vedere se il quesito posto dal prefetto all'Avvocatura comprende tutte le criticità che siamo andati a sollevare. Nel quesito erano stati posti all'attenzione dei legali dello Stato alcuni casi, come per esempio quello del residente che transitava attraverso un varco diverso da quello indicato nel permesso o del fornitore entrato fuori dall'orario di carico e scarico che aveva provveduto a telefonare per avere un pass temporaneo, ma nessuno gli aveva risposto, perché il numero era attivo solo in orario di ufficio. Poi c'è il problema della segnaletica di tutti i varchi, che non rispetterebbe le distanze di avvistamento previste dal regolamento attuativo del Codice. In altre parti d'Italia ci sono già pronunce di giudici di pace. Il parere dell'Avvocatura comunque sarà un inizio, ma in futuro ci potrebbero essere altre richieste che il prefetto potrà fare all'Avvocatura».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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