Minori stranieri non accompagnati, l'ingorgo dei fondi

Mercoledì 24 Luglio 2019
Minori stranieri non accompagnati, l'ingorgo dei fondi
I NODI
UDINE (cdm) L'accoglienza dei ragazzi stranieri è un argomento che fa discutere molto in Friuli. Uno dei nodi maggiori è rappresentato dai fondi, anticipati dai Comuni e poi rimborsati in parte dalla Regione e in parte dal ministero. Soprattutto ora che, come già successo, mancano all'appello i soldi statali. Un fenomeno denunciato a fine anno dal sindaco di Udine Pietro Fontanini (per l'ultimo trimestre 2017 mancavano 417mila euro già anticipati dal Municipio, con il timore che succedesse lo stesso per il 2018). Poi, è esploso il caso Cividale (mancavano 278mila euro). La provincia di Udine sembrava un caso unico in Italia, tanto che a suo tempo, l'assessore regionale Roberti aveva promesso un interessamento (oltre a fondi freschi). Per ora, come conferma il viceprefetto Gloria Alegretto, i fondi statali attesi per pagare i Comuni «non sono arrivati. La Regione sta cercando di fare un monitoraggio serio e di censire le strutture». Un altro nodo, sollevato dal M5S con «una mozione approvata all'unanimità in consiglio regionale», come ricorda Andrea Ussai, riguarda in particolare i minori kosovari e albanesi, «che non arrivano da Paesi in guerra» e che quindi, secondo i grillini potrebbero avere «un canale di accoglienza diverso» e meno oneroso. «So che alcuni Tribunali per i minori del Veneto, quando ci sono ragazzi che non provengono da Paesi in guerra non li inseriscono in struttura, ma avviano pratiche di affido familiare». Fra gli addetti ai lavori c'è un non detto che prende sempre più forza. È giunto all'orecchio anche del viceprefetto Allegrtto: «È un fenomeno, quello dei minori albanesi e kosovari, che parrebbe non scritto da nessuna parte, secondo cui le famiglie manderebbero qui i figli per studiare o avere una chance. Diciamo che è un convincimento di molti operatori, ma non è provato, perché non trova riscontro nelle fonti ufficiali. Da parte della Regione c'è allo studio un tentativo: siccome molti di loro hanno in Friuli familiari, se li accudissero loro con un ristoro economico, ci sarebbe un inserimento tutelato ma a costi minori».
I NUMERI
Secondo il report mensile del ministero, al 31 gennaio scorso i minori non accompagnati in Fvg erano 681. Per loro erano disponibili solo 70 posti nella rete Sprar (10 posti ogni 97 minori, contro la media nazionale di 10 ogni 24). Il Fvg a novembre era la terza regione in Italia per presenze assolute. Al 30 settembre 2018, c'erano soprattutto kosovari (33%), pakistani (15,9%) e albanesi (79, fra i 14 e i 17 anni, 15,9%). Nel 2018 la Regione per la loro accoglienza ha stanziato 4,8 milioni (giunta Serracchiani), cui poi si sono aggiunti 940mila euro in assestamento (con Fedriga). Nel Piano 2019 ha previsto 4,150 milioni per rimborsare parte delle spese di accoglienza dei minori a carico degli enti locali dal quarto trimestre 2018 (al netto dei rimborsi chiesti al fondo nazionale), altri 317.894 euro per i neomaggiorenni, 100mila per la formazione di assistenti ed educatori, 350mila per i corsi di italiano e 150mila per le misure di raccordo con altri Stati. Ussai rammenta che proprio nell'assestamento ora in discussione «la Regione stanzierà altri 1,5 milioni sul capitolo dei minori non accompagnati, che si aggiungono ai 4 di inizio anno». Il Comune di Udine ha una convenzione con diversi soggetti per accogliere 120 ragazzi per un costo di 10,2 milioni per tre anni (fino al 30 settembre 2021). Nel 2017 la spesa richiesta è stata di più di 3,1 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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