«Migranti accampati senza dignità»

Martedì 17 Aprile 2018
IL CASO
UDINE Ancora migranti accampati alla caserma Piave. E ancora polemiche, tutte di matrice politica, nel pieno della campagna elettorale.
LA POLEMICA
«Ancora immigrati irregolari: dopo via Calatafimi e via Zilli, l'ex Piave». Stefano Cecotti, coordinatore cittadino di Fi (e candidato), dice di aver raccolto «le segnalazioni dei residenti». «La situazione - scrive in una nota - fa davvero rabbrividire. Panni e indumenti appesi in mezzo alla sporcizia, cucine improvvisate, vecchi materassi e letti. In una situazione dove condizioni igieniche dignitose sono inesistenti». E scatta l'affondo politico: secondo lui «Honsell e il centrosinistra con il candidato sindaco Vincenzo Martines dovrebbero chiedere scusa agli udinesi per come hanno ridotto la città». E aggiunge che «c'è un numero indefinito di immigrati irregolari che vagano per la città». Pronta la risposta dell'assessore Antonella Nonino, che sottolinea come i migranti senza un tetto siano «28-30» a Udine: «Alla Piave ci sono già stati sgomberi: la situazione va avanti da molto tempo. Questa amministrazione non ha mai negato i problemi né tantomeno ha mai evitato di risolverli, grazie alla collaborazione con le forze dell'ordine. Vorrei tanto capire perché, proprio per Fi, quando le occupazioni abusive riguardano i comuni dove loro sono in maggioranza è un problema del Governo e dell'Europa, mentre quando riguardano Udine, allora è un problema del sindaco e dell'amministrazione. Se Fi fosse stata più vicina nel comprendere i problemi, sicuramente sarebbe stato più facile gestirli». Pronta pure la risposta di Martines, tirato in causa da Cecotti per aver annunciato di voler ridurre il numero di migranti: «Stefano Cecotti in pratica non conosce Udine e Udine non lo conosce. Io parlo delle cose che si possono fare. Le situazioni abusive vanno trattate come tali».
IL BANDO
Proprio ieri in Prefettura c'è stata la prima seduta pubblica per la maxi-gara (in quattro lotti) per il centro di accoglienza dei profughi all'ex caserma Cavarzerani. La viceprefetto vicaria di Udine, Gloria Allegretto, rammenta che le offerte presentate sono state 19, di cui 7 per il primo lotto (che riguarda la gestione della Cavarzerani), 8 per il secondo (per la fornitura pasti), 3 per il terzo (servizio pulizia) e 1 per il quarto (fornitura di effetti letterecci, vestiario, prodotti per l'igiene, pocket money). «Abbiamo aperto la busta offerente di tutte le offerte pervenute, per verificare i requisiti. I tempi? Dobbiamo fare tutti i controlli: ci siamo dati nove giorni. Poi ci sarà la seconda seduta pubblica relativa all'offerta tecnica. In totale, per la procedura credo che ci vorrà più di un mese». Allegretto spiega che «fra le offerte presentate, circa un terzo arrivano dalla regione e due terzi da fuori. Per il primo lotto ha partecipato anche la Cri (che già gestisce la Cavarzerani ndr). Sono locali pure altre due ditte che hanno presentato offerte, una per il servizio pulizia e una per i pasti: tutte le altre sono soprattutto del Centro o del Sud. Due costituende Rti hanno presentato offerte per due lotti. Alcuni dei partecipanti avevano già presentato offerte per la gestione della Meloni a Tarvisio».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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