Mare illegale, oltre settanta sequestri e più di 360 persone finite nei guai

Giovedì 27 Giugno 2019
Mare illegale, oltre settanta sequestri e più di 360 persone finite nei guai
I RISULTATI
LIGNANO Legambiente, che per la sua Goletta Verde ha scelto proprio Lignano e il Friuli come prima tappa del suo tradizionale monitoraggio sullo stato di salute delle nostre coste e dei nostri mari, promuove quasi del tutto la regione (eccezion fatta per Muggia, dove «per il sesto anno è stato giudicato fortemente inquinato il prelievo alla foce del canale di via Battisti», ritenuto «un malato cronico»). Entro i limiti di legge, infatti, le analisi su parametri microbiologici fatti a Lignano, Precenicco, Duino e Grado. Ma avverte: «Non intendiamo rilasciare patenti di balneabilità, sostituendoci alle autorità competenti», visto che, ricorda, le analisi fatte sono solo «fotografie istantanee» (i prelievi quest'anno sono stati fatti l'8 giugno), che «servono a stimolare le autorità preposte se si evidenziano problemi» e non certo «monitoraggi in continuo», come dicono sia il portavoce della Goletta Davide Sabbadin sia il presidente del sodalizio Fvg Sandro Cargnelutti. Per Cargnelutti, la depurazione resta un tema «strategico» e la laguna di Marano e Grado, sottoposta a varie pressioni, richiede «strategie di medio periodo». Sul depuratore di Lignano, «abbiamo chiamato al convegno sia Cafc sia Arpa per cpire quali azioni di miglioramento gestionale Cafc intende fare. Volevamo ci fosse una comunicazione pubblica. La società ha parlato di controllo di gestione e di automatizzazione di alcune procedure per evitare eventuali errori umani. È chiaro che la fognatura essendo mista, quando supera la portata dei tubi, ci sono degli scaricatori di piena che vanno in laguna, il problema è la valutazione degli effetti che simili sversamenti, necessari dal punto di vista idraulico, generano in laguna. Ci sono problemi puntuali che possono essere migliorati con interventi strutturali. Poi c'è un problema più generale delle pressioni che si esercitano in laguna, che sono tante, e che bisogna tenere sotto controllo: va avviato un piano di azione e miglioramento», dice Cargnelutti. Fra i rilievi fatti dall'associazione dopo il monitoraggio di Goletta, poi, ci sono «ancora criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria ormai da anni per i comuni, non viene ancora rispettata».
I REATI
Il presidente del sodalizio Fvg si dice allarmato dai dati emersi sui reati che riguardano le nostre coste e il nostro mare, confluiti nel dossier Mare Monstrum 2019, basato sul lavoro di forze dell'ordine e Capitanerie. Perché è vero che il Friuli è una delle regioni in cui i reati contestati sono fra i più bassi d'Italia, ma è anche vero che non sono pochi. «Un quadro abbastanza rilevante anche per noi, dallo sversamento di reflui al saccheggio di pesce all'abbandono di rifiuti. Una cosa da tenere sotto controllo», commenta Cargnelutti. Le cifre del dossier di Legambiente? Nel 2018 sono state 315 le infrazioni accertate dalle forze dell'ordine per i reati legati al mare illegale con 362 persone coinvolte (fra arresti e denunce) e 74 sequestri: come dire 2,8 reati ogni chilometro di costa. Sul fronte del mare inquinato (leggi scarichi inquinanti e mala depurazione): 130 casi accertati lo scorso anno con 162 denunce e 35 sequestri. A seguire quelli legati al ciclo del cemento: 86 reati; 98 persone fra quelle denunciate e arrestate e 7 sequestri. Quanto al «saccheggio di risorsa ittica», come lo definisce Legambiente, il dossier parla di 69 reati 68 denunce e 7 sequestri per un totale di 5.389 chili di prodotti ittici. Sul fronte delle pratiche illecite nella navigazione da diporto sanzionate in particolare dalla Guardia di finanza e dalle Capitanerie di porto in Friuli sono stati censiti 30 reati con 34 persone denunciate e 25 sequestri.
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