LO STRUMENTO
TRIESTE Intersecare l'esito dei test sierologici (partiti ieri in

Giovedì 28 Maggio 2020
LO STRUMENTO TRIESTE Intersecare l'esito dei test sierologici (partiti ieri in
LO STRUMENTO
TRIESTE Intersecare l'esito dei test sierologici (partiti ieri in 21 centri in regione), con un'indagine più ampia, che punta a sapere non solo se un cittadino del Fvg sia entrato o meno a contatto con il virus, ma che frequentazioni abbia avuto negli ultimi tre mesi, come abbia vissuto il lockdown, cosa chieda ora al sistema sanitario e alla politica. Un lavoro fatto di numeri, ma anche di fattori non misurabili, come la soddisfazione per le misure prese dal governo e dalla Regione, con l'obiettivo di ottenere un quadro locale dell'intero fenomeno. È la finalità del progetto Safety Circle, messo a punto da Regione, Sissa, Università di Trieste e Swg.
I DETTAGLI
Alle persone selezionate dall'Istat per effettuare il test sierologico sarà somministrato anche un questionario. L'adesione sarà su base volontaria. Sarà diviso in sei aree: profilazione (la sezione contenente i dati dell'intervistato), quadro generale (una serie di domande aperte su come le persone stiano vivendo l'emergenza), contact network (la ricostruzione dei contatti avuti dagli intervistati nell'ultimo periodo), salute e politiche sociali (sarà richiesta una valutazione a proposito delle misure prese dal punto di vista sanitario), lavoro e formazione (si proverà a capire quali siano le nuove esigenze) e mobilità (l'area che dovrà dare indicazioni sui viaggi e sui timori legati all'affollamento sui mezzi pubblici). Il questionario è stato presentato ieri in Regione dal direttore della Sissa Stefano Ruffo, il rettore dell'Università di Trieste Roberto Di Lenarda e il presidente Swg Adrio Maria de Carolis. I risultati serviranno ad ottenere un quadro completo del campione rappresentativo scelto dall'Inps: da un lato si analizzeranno i dati epidemiologici e dall'altro giungeranno in Regione delle indicazioni utili per prendere le decisioni future e per definire i contatti e le aree più a rischio della vita dei cittadini. Sono sei le sezioni di cui si compone il modello, che dopo una profilazione anagrafica e socio-valoriale del campione indagato, è costruito per fornire un quadro generale dei problemi, le preoccupazioni e le paure percepite prima, durante e dopo l'impatto del Covid-19 in Fvg.
IL COMMENTO
«L'indagine realizzata grazie all'alleanza dei nostri istituti scientifici - ha spiegato il vicegovernatore Riccardi - ci consentirà di raccogliere informazioni e dati utili in questa fase successiva all'emergenza estremamente delicata, nella quale convivono due esigenze: quella della protezione e della sicurezza sanitaria e insieme il bisogno e la necessità di un ritorno alla normalità della vita quotidiana e delle attività. Capire orientamenti e aspettative dei cittadini - ha aggiunto - ci consentirà di affinare strumenti e azioni sulle quali stiamo lavorando con puntualità, impegno e con il massimo sforzo e di intercettare i bisogni e le necessità dei cittadini». L'assessore Alessia Rosolen (Lavoro) ha ricordato, come la ricerca, «per la prima volta dalla diffusione del contagio, dedichi particolare attenzione ai giovani e agli studenti e non per ragioni meramente didattiche, ma approfondendo gli aspetti psicologici e le loro necessità, in un contesto allarmante e trascurato a livello nazionale nel quale emerge una condizione di estrema povertà educativa, con l'abbandono di qualsiasi percorso di formazione da quello scolastico all'universitario». Via libera, probabilmente da venerdì con atto di giunta, anche ai test effettuati dai laboratori privati, come richiesto da tempo dalle stesse strutte e da Confindustria Udine.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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