Libri di filastrocche in dono ai bambini nati prematuri

Venerdì 17 Agosto 2018
L'ESEMPIO
UDINE Ci sono tanti bambini fortunati che nascono sani e forti e dopo pochi giorni di ospedale tornano a casa con mamma e papà. Ma ce ne sono altri, meno fortunati, che devono imparare a lottare fin dal primo vagito e sono i piccoli guerrieri che trascorrono il primo periodo della vita nel reparto di Patologia neonatale dell'ospedale, proiettati dal grembo materno in un ambiente caotico tra i rumori emessi dalle macchine e voci sconosciute.
Pensando a loro l'Associazione Il Paese di Lilliput ha consegnato tanti libri di filastrocche da donare a ciascuna famiglia con un bimbo che verrà ricoverato. È un modo per le mamme, ma anche per i papà, per far sentire ai piccoli la loro voce, l'unica che i bambini riconoscono. Un gesto che può sembrare non molto importante, ma che invece è fondamentale come spiega la neonatologa Valeria Chiandotto: «La voce della mamma, in particolare, è fondamentale per lo sviluppo del feto già durante il periodo della gestazione. Tuttavia, quando la nascita avviene prematuramente, questo colloquio privilegiato ed ovattato viene interrotto bruscamente. Ecco quindi che la voce della mamma, ma anche quella del papà, udita attraverso gli oblò dell'incubatore o quando il piccolo viene preso in braccio, serve proprio a riallacciare quel legame interrotto».
Per capire la delicatezza e la difficoltà di chi vive queste esperienze, è sufficiente leggere le testimonianze raccolte dall'associazione, come quella di papà Leonardo e mamma Elisa, i genitori del piccolo Alessandro Claudio nato nella 25esima settimana di gravidanza, presto, troppo presto scrivono i genitori -. Nelle ore, nei giorni e nelle settimane successive ogni volta che lasciavamo il reparto, la sera, dividevamo il letto con l'agghiacciante paura che quel giorno fosse l'ultimo, che un'ulteriore circostanza sfavorevole potesse portarci via il senso di una vita intera nello spazio di un'interminabile notte di spettri.
Dopo 121 giorni di terapia intensiva, il piccolo è stato dimesso e da quel giorno è a casa con la sua famiglia. Lui non ricorderà quanto difficile è stato il percorso che lo ha portato dai suoi 800 grammi alla dimissione ricordano mamma e papà con un infinito grazie alla Patologia neonatale di Udine che continua nel meraviglioso lavoro di regalare speranza e vita e al Paese di Lilliput che sostiene il reparto con passione.
L'impegno dei tanti volontari del Paese di Lilliput ha contributo a dotare il reparto di importanti attrezzature come un robot che simula le varie patologie del neonato alla nascita e su cui gli operatori effettuano corsi di formazione e ancora poltrone da allattamento, un total body, l'apparecchiatura che abbassa la temperatura del neonato per evitare il danno ipossico-ischemico e, non meno importante, la stanza delle mamme, una camera adiacente al reparto per consentire alle mamme di rimanere in ospedale anche durante la notte e assistere meglio il piccolo ricoverato. Saranno tanti i motivi per festeggiare, il primo settembre, all'11esima edizione della Festa della Neonatologia. L'appuntamento è alle 15 al Santa Maria della Misericordia.
L.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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