Leva obbligatoria, ok fra le polemiche

Mercoledì 26 Settembre 2018
Leva obbligatoria, ok fra le polemiche
IL CASO
TRIESTE disco verde della prima commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alessandro Basso (FdI/An), al progetto di legge nazionale a firma Piero Camber e Mara Piccin (Fi) che intende istituire il servizio civile o militare obbligatorio a 14 anni dalla legge di sospensione della leva. Favorevole la maggioranza di centrodestra, contrario il voto del centrosinistra. Il provvedimento approderà in Aula martedì 2 ottobre. Soddisfatto Camber: «Si tratta sicuramente di un primo importante via libera in attesa, ora, che l'Aula affronti l'esame finale di questa importante proposta da inoltrare al legislatore nazionale. Il messaggio istituzionale e politico è chiaro: rafforzare la formazione dei giovani con un periodo obbligatorio al servizio della comunità nazionale». Aggiunge il consigliere forzista: «Quando il Movimento 5 stelle ha presentato in commissione uno specifico emendamento per introdurre solo il servizio civile obbligatorio è stato chiaro che c'è una ampia condivisione di fondo, oltre il perimetro della maggioranza, intorno all'obbligatorietà di un servizio che tuteli il bene comune sviluppando il senso del dovere» ma «è altrettanto necessario permettere ai giovani (dai 18 ai 28 anni, ndr) di scegliere, in linea con la loro attitudine personale, e senza pregiudizio per il percorso di studio, in quale ambito effettuare questo periodo servizio, indicativamente di sei mesi: protezione civile, difesa, Terzo settore». «In sostanza - conclude Camber - proponiamo la formazione obbligatoria, in via paritaria per donne e uomini, dei giovani all'insegna della cultura della solidarietà». Contrarietà è stata espressa dal Movimento 5 stelle: «Idea romantica ma non al passo con i tempi tuona Andrea Ussai - i nostri militari sono e devono restare professionisti, ripristinare la leva obbligatoria pone criticità anche in termini di costi. Ferma restando la necessità di salvaguardare la difesa dello Stato, principio sancito dalla Costituzione, la sicurezza e il controllo delle frontiere osserva il grillino - sono compiti di responsabilità che devono essere assicurati da professionisti, cui dobbiamo garantire le risorse necessarie affinché siano messi nella condizione di svolgere le proprie mansioni. E non derogati a giovani che per sei mesi della loro vita si improvvisano militari». Secondo Ussai «meglio valorizzare il servizio civile, promuovendo la partecipazione attiva dei nostri ragazzi alla gestione della cosa pubblica». No secco anche dei Cittadini: «Obbligare i nostri ragazzi attacca Tiziano Centis è profondamente sbagliato, non è giusto introdurre un ulteriore onere nei confronti di una generazione, quella dei giovani, che oggi già porta sulle spalle gli errori fatti dai governanti del passato che hanno portato ad un sempre più difficile accesso al mondo del lavoro e hanno reso un miraggio l'ottenimento di una pensione dignitosa in tempi ragionevoli». Sul piede di guerra infine il Pd che definisce la proposta «anacronistica e antistorica» e chiede «dove si trovano i soldi?». Il voto sarebbe stato favorevole «se il progetto di legge nazionale si fosse limitato al servizio civile, dunque assistenza degli anziani, sorveglianza o guida nei musei».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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