LE STORIE
UDINE Le chiamano scuole zero, ma sono da dieci e lode. Perché

Domenica 26 Gennaio 2020
LE STORIE UDINE Le chiamano scuole zero, ma sono da dieci e lode. Perché
LE STORIE
UDINE Le chiamano scuole zero, ma sono da dieci e lode. Perché si auto-riscaldano (e quindi sono ad impatto zero), dialogano con la comunità che le ospita, usano tecnologie all'avanguardia per l'insegnamento e, magari, fanno rinascere a nuova vita aree degradate e abbandonate da troppi anni. I milioni (figli della buona scuola renziana) per i cantieri degli istituti modello nell'ambito degli investimenti immobiliari Inail supportati dalla Regione, dopo un periodo in congelatore, per così dire, sono stati sbloccati. E nell'elenco 2019 dei progetti premiati in euro sonanti (approvato con il decreto 176 del 15 gennaio scorso, come comunicato dalla Direzione centrale Infrastrutture e territorio della Regione) la provincia di Udine per il Friuli Venezia Giulia fa la parte del leone. Sui 14,646 milioni assegnati, infatti, oltre 12,386 milioni (l'84%) saranno investiti sul territorio udinese, dalla Pedemontana alla Bassa friulana. Fra le sei domande selezionate in quell'elenco, infatti, figurano i progetti di Gemona (che ha ottenuto 5,080 milioni), Rivignano Teor (3,740 milioni), Castions di Strada (1,8 milioni, per la palestra della primaria Marconi e la scuoa media Pellis) e Ruda (1,766 milioni), oltre ad altri importi per la materna Collodi di Sacile (1,460 milioni) e l'asilo San Giuseppe di Caneva (800mila euro).
I PROGETTI
Il colpaccio, l'ha fatto Gemona, dove il sindaco Roberto Revelant accoglie «con grandissima soddisfazione» l'inserimento in graduatoria della domanda, che si è aggiudicata la posta più alta. La sua amministrazione, spiega, ha avviato un percorso per costruire nuovi plessi «per sostituire quelli esistenti nati nell'immediato post-terremoto per gestire il dopo emergenza», ma che oggi presentano diverse criticità. La nuova media Cantore sarà «a consumo energetico prossimo allo zero», innovativa dal punto di vista architettonico, tecnologico e didattico. «L'area individuata - spiega - è adiacente al centro studi, anche per favorire il successivo passaggio agli istituti di secondo grado presenti e per la vicinanza agli impianti sportivi, come il polisportivo, le palestre e la piscina. Un ulteriore tassello di un polo che è già un'eccellenza». Il Comune si farà carico delle spese di progettazione, mentre dei lavori si incaricherà l'Inail. «Auspichiamo di arrivare all'appalto nella seconda metà del 2021», aggiunge. Anche Rivignano Teor si è aggiudicato il bando per scuole modello. «Abbiamo immaginato una primaria nuova, innovativa, modernissima, all'avanguardia non solo per le tecniche costruttive, ma anche per dotazioni didattiche», spiega il sindaco Mario Anzil. E il progetto ha ottenuto 3,7 milioni, «la cifra più alta nella storia della nostra comunità. Quei fondi, che derivano dalla buona scuola di Renzi, sono rimasti fermi a lungo e adesso finalmente si rimettono in moto. L'intervento sarà fatto dall'Inail attraverso la Regione, mentre a carico del Comune sarà solo la progettazione che per noi arriverà a circa 300mila euro. Nella nuova primaria, per quasi 250 bimbi, saranno accolti gli alunni delle due elementari oggi a Rivignano e Teor, che verranno accorpate nell'area delle medie, per creare un vero polo scolastico. Ci sarà anche la mensa e una palestrina. Le vecchie scuole non erano più in linea con le normative e saranno dismesse. I tempi? Da quando ci sarà la validazione dell'Inail, il Comune avrà 18 mesi per fare i tre livelli di progettazione. Poi il progetto sarà consegnato all'Inail che realizzerà la scuola. Considerando che la progettazione potrebbe essere completata a fine 2021 il cantiere potrebbe chiudersi nel 2023-2024», ipotizza Anzil. Il nuovo istituto «sarà una cosiddetta scuola zero, perché non consumerà nulla. Tutte le utenze saranno autoprodotte e si autoriscalderà. Sarà moderna anche per le dotazioni tecnologiche per l'insegnamento e per le relazioni. A scuola entreranno anche le bande musicali e gli scacchisti, per istruire i ragazzi».
RIQUALIFICAZIONE
A Ruda, il sindaco Franco Lenarduzzi ha giocato d'anticipo (e per giunta su più fronti) per costruire la nuova primaria, in sostituzione dell'attuale, con l'ambizione di riqualificare, nel contempo, l'area degradata delle ex caserme di Perteole. «Con il fondo di rotazione regionale ci siamo già mossi per la progettazione e stiamo andando in gara - spiega - per affidare l'incarico. Un modo per bruciare un po' i tempi. La nuova scuola, per 150 bimbi, sarà realizzata nell'area delle ex caserme di Perteole, un'area problematica e degradata. Avremo bisogno di altri finanziamenti, circa 400mila euro, per buttare giù i tre grandi edifici e bonificare la zona: il progetto c'è già e ci siamo già attivati per trovare le risorse. In ogni caso, la copertura la troveremo, al limite con il nostro bilancio. Così la scuola sarà in una zona più baricentrica rispetto alle frazioni e agli altri paesi».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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