LE REAZIONI
UDINE Anche la politica si muove sul caso della Dm Elektron di Buja.

Martedì 11 Dicembre 2018
LE REAZIONI
UDINE Anche la politica si muove sul caso della Dm Elektron di Buja. Se il Pd, per bocca della deputata Debora Serracchiani, ha fatto un'interrogazione urgente al ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il suo collega di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto, prima del vertice serale in Regione a Udine aveva anticipato l'intenzione di muoversi per una risoluzione parlamentare.
Il Pd è intervenuto con più voci. Non solo quella di Serracchiani, ma anche quella del neosegretario regionale Cristiano Shaurli, che ha espresso solidarietà ai lavoratori. La ex governatrice si è rivolta direttamente a Di Maio per chiedergli di convocare «subito, già nelle prossime ore, un tavolo istituzionale al Mise per scongiurare la delocalizzazione dell'azienda Dm Elektron di Buja e conseguentemente salvaguardare i livelli occupazionali». Nel testo della sua interrogazione Serracchiani ha ricordato che «dal 7 dicembre scorso i lavoratori stanno manifestando giorno e notte all'esterno dell'azienda attraverso un presidio e che questa mattina (ieri ndr) si sono vissuti momenti di tensione allorquando sono intervenute le forze dell'ordine in tenuta antisommossa, arrivate sul posto in gran numero, per consentire il passaggio ai mezzi che traslocavano macchinari in Romania». Serracchiani ha sottolineato che il segretario della Fiom Cgil di Udine ha «denunciato la presenza di un numero sproporzionato di agenti per questa operazione». «Più volte ha aggiunto - le organizzazioni sindacali hanno chiesto di conoscere i piani aziendali ma la proprietà non ha mai voluto chiarire i propri intendimenti». Shaurli ha chiesto alla proprietà «una dimostrazione di responsabilità» e «un'apertura» al dialogo con i sindacati. «Purtroppo non è la prima volta ha rilevato - che in questo stabilimento si presenta la minaccia della delocalizzazione in Europa dell'Est. Già nel 2006, a fronte del rischio di esuberi, la Regione aveva messo a disposizione strumenti di formazione, e negli anni successivi non sono mancati altri momenti di tensione. I camion che portano i macchinari in Romania e la polizia che sposta di forza i manifestanti non possono che preoccupare i lavoratori e le istituzioni».
«Capisco la buona fede e l'impegno del Pd, e lo dico con ironia - commenta Rizzetto -, ma un'interrogazione, che probabilmente sarà discussa fra quattro o cinque mesi, serve a poco. Ritengo sia più utile una risoluzione parlamentare, che si può calendarizzare subito nella commissione Lavoro che presiedo, per portare il caso al tavolo del Mise in tempi rapidi in modo da trovare una soluzione condivisa che assicuri la continuità della produzione e il mantenimento dei posti di lavoro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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