LE POSIZIONI
UDINE Dopo l'aggressione del consigliere Paolo Foramitti in Borgo

Venerdì 3 Luglio 2020
LE POSIZIONI
UDINE Dopo l'aggressione del consigliere Paolo Foramitti in Borgo Stazione, la questione sicurezza torna prepotentemente alla ribalta e fa discutere all'interno della maggioranza, dove si scontrano due visioni contrapposte: una, secondo cui la città è tutto sommato abbastanza sicura (visione condivisa dal sindaco Pietro Fontanini), e un'altra, che chiede interventi più incisivi. Non vogliono, i falchi, ritrovarsi con una città degradata perché il problema è stato sottovalutato; non vogliono che siano tradite le promesse elettorali, consapevoli che quello della sicurezza è stato un tema determinante per la vittoria del centrodestra. E, pur sapendo che gran parte delle iniziative sulla questione devono essere prese a livello nazionale, chiedono all'amministrazione un cambio di rotta e un maggiore impegno su questo fronte; chiedono l'utilizzo dell'esercito e incontri con Questura e Prefettura per capire come intendono intervenire. Tra le fila dei falchi, c'è il consigliere di Fdi, Antonio Pittioni, critico su come Palazzo D'Aronco sta gestendo la sicurezza, al punto che girava voce volesse la sfiducia dell'assessore delegato, Alessandro Ciani, voce negata categoricamente: «Non ho assolutamente mai parlato di sfiducia ha detto -, ma voglio confrontarmi con l'assessore, voglio un cambio di marcia e che venga dato risalto alle promesse fatte in campagna elettorale: chiedo un maggiore impegno. Sappiamo che tanti provvedimenti non sono competenza del Comune, ma anche se abbiamo pochi margini di manovra, quello che si può fare, va fatto. Abbiamo chiesto l'esercito e la commissione sicurezza e ci hanno detto no su entrambi: non va bene. Sono intristito anche perché più di un anno e mezzo fa il consiglio ha approvato la mia mozione per la creazione di squadre cinofile antidroga e ancora non sono state attivate». Pittioni ribadisce l'opportunità di usare l'esercito a Udine e lancia una petizione popolare per la sicurezza urbana (da far sottoscrivere in primis a Fedriga e Fontanini) per chiedere a Roma il rafforzamento della presenza delle forze di polizia in città, la certezza della pena, una nuova politica carceraria e l'istituzione di un fondo speciale per la rigenerazione urbana.
LA LEGA
Favorevole all'esercito e ad un maggiore impegno sulla sicurezza da parte dell'amministrazione, è anche la capogruppo della Lega, Lorenza Ioan: «Da amministratrice penso che si debba essere obiettivi e propositivi ha commentato -: dire che va tutto bene, quando si continuano a presentare questi episodi, vuol dire essere miopi politicamente e io penso che questa amministrazione non lo sia: ha iniziato un percorso che deve essere potenziato, con linee più severe, facendo richieste più dure alle forze dell'ordine. Abbiamo fatto bene, ma dobbiamo fare di più e continuare a contrastare questi fenomeni, culturalmente e soprattutto presidiando. La nostra responsabilità è intervenire. E dobbiamo anche fare pressing su Roma per avere maggior supporto, maggiori risorse e maggiori competenze ai Comuni». Tra chi considera prioritaria la sicurezza, c'è anche Michele Zanolla (Progetto Fvg), secondo cui, comunque, non c'è alcuno strappo in maggioranza sul tema: «Nessuna polemica col sindaco, solo uno stimolo costruttivo, la questione è nazionale e la situazione sta peggiorando ovunque, ma il problema non va sottovalutato: è necessaria una linea più dura per prevenire questi episodi, dobbiamo darci una mossa per evitare che la situazione degradi e dare un segnale ai cittadini che le cose sono cambiate rispetto alle precedenti amministrazioni. Sono contento che vengano potenziate le telecamere, ma chiedo un incontro con la Questura e la Prefettura per capire come intendono intervenire e cosa possiamo fare assieme».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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