Le morti bianche in Italia salgono anche per l'incidenza del covid

Giovedì 3 Dicembre 2020
Le morti bianche in Italia salgono anche per l'incidenza del covid
I NUMERI
UDINE Dieci morti sul lavoro in Friuli Venezia Giulia dall'inizio dell'anno a fine ottobre, con la provincia di Pordenone a detenere il triste primato di 5 decessi, seguita da Udine con 4 e Gorizia con un morto. Un quadro in un'annata in cui, seppure non ancora conclusa, in Italia si è registrato un aumento del 15% delle morti bianche, con un'incidenza significativa di decessi dovuti al Covid: ben 332 in Italia sui mille complessivi. Sono i dati aggiornati forniti dall'Osservatorio Sicurezza Vega, che ha elaborato fonti Inail. Per quanto attiene la Regione, in provincia di Udine la mortalità ha un'incidenza del 18,5 rispetto ai 216mila 390 attivi, un rapporto che colloca il territorio all'88° posto in Italia su 98 posizioni. Molto prima in elenco si trova Pordenone, al 47° posto, con un'incidenza del 36,3 su 137mila 567 lavoratori. Gorizia è, invece, dietro Udine: in dieci mesi un decesso su 54.309 occupati. Trieste quest'anno non ha registrato infortuni mortali. In generale, per quanto riguarda i decessi sul lavoro legati al Covid19 essi sono concentrati in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Campani, Liguria e Lazio, elenca il Rapporto dell'Osservatorio, e nell'83,7% dei casi coinvolge lavoratori di sesso maschile. La fascia d'età più colpita è quella che va dai 50 ai 64 anni e il settore maggiormente coinvolto è quello della sanità e dell'assistenza sociale. Se si guardano invece le denunce di infortunio non mortale sul lavoro a seguito di Covid-19 segnalate all'Inail, sono le donne le più numerose con il 70% delle denunce, la maggior parte delle quali provenienti dal settore sanitario. Restando a livello italiano, l'unico dato in diminuzione in un 2020 che è già stato definito «da dimenticare» è quello relativo alle morti sul lavoro in itinere: secondo l'elaborazione dell'Osservatorio Scurezza sul Lavoro Vega Engineering, infatti, sono diminuite del 27 per cento. Il Friuli Venezia Giulia nella sua globalità si colloca al 20° posto fra le Regioni italiane in quanto a incidenza (19,8 su una media italiana di 37,4). Dietro ci sono Umbria, Molise, Basilicata e Valle d'Aosta. La Lombardia, invece, ha la fascia nera con un'incidenza del 43,9 e 193 casi di morti bianche, il 22,4% del totale italiano. In un'analisi globale, il 32,9% delle morti è legato a un settore economico non determinato. Le prime cifre riguardano il manifatturiero, dove si è registrato il 14% dei casi (120 decessi), seguito dal Trasporto e magazzinaggio, con nell'11 per cento e dalle Costruzioni con il 10,9 per cento. Nel 90,2% le morti sono maschili, l'85,1% riguarda italiani e il 14,9% stranieri. La fascia d'età più colpita è quella tra i 55 e 64 anni (42,6%), seguita da quella tra i 45 e i 54 anni, con una percentuale del 26,3 per cento sul totale. Nell'elenco dei casi di mortalità, dopo la Lombardia seguono Piemonte (89), Emilia Romagna (87), Campania (72), Lazio (58), Veneto (55), Puglia e Toscana (47), Sicilia (44), Marche (34), Liguria (33), Abruzzo (22), Calabria (21), Trentino Alto Adige e Sardegna (14), Friuli Venezia Giulia (10), Umbria (8), Molise e Basilicata (5), Valle D'Aosta (2). La provincia più colpita per gli infortuni mortali sul lavoro è Roma, con 42 decessi.
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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