Le minoranze diffidano Valentini «Pronti alla sfiducia». Lui contrattacca

Giovedì 13 Agosto 2020
Le minoranze diffidano Valentini «Pronti alla sfiducia». Lui contrattacca
IL CASO
UDINE Le minoranze in consiglio comunale a Udine vanno all'attacco sulla gestione dell'emergenza migranti da parte della giunta e della maggioranza e firmano una diffida, inviata al presidente della commissione Politiche sociali Marco Valentini, perché convochi al più presto la commissione consiliare sulla situazione della Cavarzerani, a prescindere dalla presenza del Prefetto. A firmare la diffida, oltre alle consigliere dem Eleonora Meloni e Sara Rosso, anche Simona Liguori (Cittadini), Domenico Liano (M5S) e Riccardo Rizza (Siamo Udine). «In tema di migranti, la destra preferisce fare come le tre scimmiette: non vedo, non sento non parlo. Altrimenti non si spiega il repentino cambio di opinione del Presidente della terza commissione Politiche sociali Marco Valentini, che preferisce non sapere e non far sapere qual'è la reale situazione migranti in città», affermano in una nota Eleonora Meloni e Sara Rosso, dopo che Valentini ha detto di no alla richiesta dalle opposizioni di convocare la commissione. Il presidente ha spiegato nella lettera mandata ai consiglieri che la richiesta «al momento non verrà accolta» dal momento che «è risultato fermo il diniego del Prefetto di Udine di partecipare alla commissione poiché ritiene che i dati forniti a mezzo stampa siano già esaustivi e al momento non vi è più altro da considerare». Una spiegazione che non è bastata al Pd: «Comunque - dice Meloni - deve convocare la commissione per affrontare il tema, a prescindere dal fatto che non venga il prefetto. Alla presenza del sindaco e degli assessori competenti. Altrimenti, significa non voler tirare fuori i problemi». Secondo lei la maggioranza «è in grande imbarazzo. Fontanini ha cercato in ogni modo di non far emergere l'assenza di un protocollo migranti alla luce dell'emergenza covid-19 e ora cerca di zittirci perché non vuole che venga alla luce la sua incapacità di gestione. E spiace che il direttore generale dell'AsuFc Braganti abbia dovuto rievocare un protocollo del 2016, cioè di un altro mondo senza covid, per giustificare l'assenza di un protocollo aggiornato. Non gli imputiamo colpe, perché in questi casi l'input deve venire dalla politica». Rosso spiega così la diffida: «E siamo pronte anche a chiedere di sfiduciare il presidente della terza Commissione, poiché è venuto meno il suo ruolo di garante: sono stati diversi i casi di ingerenze della maggioranza, sia nel corso delle sedute della commissione, sia per le modalità arbitrarie di convocazione».
L'interessato replica punto su punto: «La richiesta di commissione supplementare sulla situazione della Cavarzerani - dice Valentini - al momento non è stata accolta, perché il prefetto non viene e si stanno attuando tutte le misure preventive del caso. Ma non ho nessuna preclusione a farla, purché ci siano i presupposti per farlo e si vada a dibattere temi di interesse reale e di competenza». Quanto a Braganti, chiamato a parlare dei programmi dell'Azienda, «il tema dei migranti non c'entrava nulla», Valentini lo ha detto, «invitandolo però, se riteneva, a rispondere, cosa che ha fatto, puntualizzando comunque che la gestione è della Prefettura». Comunque, «resta il fatto che Braganti è grande e vaccinato, ma sopratutto ha titolo e ruolo, e certo non si fa influenzare da me, unico presidente di commissione che organizza ad agosto un incontro del genere, segno di trasparenza e disponibilità, secondo precise regole imposte dal segretario a cui mi devo attenere». Dalla minoranza, sostiene, arrivano «polemiche futili che rispedisco al mittente». Valentini torna poi sul diniego della commissione aggiuntiva, ritenuta una decisione «ancor più opportuna vista la strumentalizzazione politica in atto dall'opposizione».
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