Lavoratori Safilo ancora insieme per l'ultima volta

Sabato 30 Maggio 2020
INCONTRO E RICORDI
MARTIGNACCO Non lacrime ma speranza. L'hanno voluto concludere così il loro ultimo giorno di lavoro i dipendenti dello stabilimento Safilo di Martignacco, radunatisi ieri pomeriggio simbolicamente all'esterno di quel capannone che li ha visti all'opera per decenni. Sulle finestre dello stabile che sorge lungo la regionale 464 hanno appeso centinaia di fotografie in collage multipli per ricostruire una storia di lavoro, passione, amicizia, sofferenza, mutualità lunga oltre 30 anni. Un addio sofferto per i quasi 250 operai che durante questa settimana hanno trascorso gli ultimi giorni da dipendenti dopo anni di servizio - continuato anche durante il lookdown - e di lotte.
«Abbiamo lavorato fino all'ultimo pezzo nonostante sapessimo che oggi avremmo scritto la parola fine con la Safilo hanno raccontato i lavoratori - abbiamo lavorato sodo senza girarci mai indietro, pur conoscendo la nostra sorte. Sacrificio, sudore e cuore è sempre stato il nostro segno di riconoscimento». Con ieri dunque la produzione a Martignacco termina e il mese di giugno servirà per le ultime attività di chiusura, quindi rimarranno operativi soltanto l'ufficio del personale e quello manutenzione. Dal primo luglio invece scatterà la cassa integrazione straordinaria così come previsto dagli accordi tra azienda e lavoratori, annunciato all'inizio di marzo, al termine dell'incontro con i vertici del ministero dello Sviluppo economico (Mise). «Nel frattempo spiegano dai sindacati - aspettiamo aggiornamenti sull'advisor incaricato di procedere alla valutazione di una reindustrializzazione del sito e la ricerca di un possibile acquirente della fabbrica con le relative maestranze». Resta in piedi anche l'ipotesi dell'outplacement, ossia la possibilità per i dipendenti di trovare impiego al di fuori dell'azienda, con il supporto degli uffici del lavoro della Regione o di società specializzate del settore. «Queste foto rappresentano il frutto dei nostri tanti anni di lavoro e sacrificio andati in fumo raccontano ancora alcuni dipendenti - non pensavamo di arrivare a questo punto, le lacrime non ci sono più, ne abbiamo già versate prima, è un dispiacere grandissimo perchè la situazione già era male prima, ora sarà ancora peggio». La speranza è rappresentata da qualche imprenditore «che abbia coraggio di riaprire questo stabilimento aggiungono i colleghi - che sia rivolto alla produzione di occhiali o di qualsiasi altra cosa non importa, noi abbiamo professionalità e i numeri di questi anni lo attestano». Convinto e fiducioso che qualcuno si farà avanti è il sindaco di Martignacco, passato a portare la propria solidarietà ai lavoratori. «La speranza deve essere l'ultima a morire ha detto Gianluca Casali - confidiamo che gli imprenditori si facciano avanti, perchè questo polo produttivo è baricentrico per il Friuli e le sue maestranze sono preparate e qualificate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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