Laguna di Marano da tutelare associazione ecologista all'attacco

Mercoledì 7 Agosto 2019
L'INIZIATIVA
UDINE L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico onlus è intervenuta in difesa della Laguna di Marano e dei diritti di uso civico della Comunità locale e a sostegno del Comune maranese, ente gestore del relativo demanio civico, contro quelle che definisce le prevaricazioni in corso (anche in sede giurisdizionale) da parte della Regione.
Il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus ha inoltrato una nuova istanza, dopo quella del 13 settembre 2018, al Commissario per gli usi civici per il Fvg affinché dichiari la permanenza dei diritti di uso civico nella Laguna di Marano. Sono stati interessati anche i Ministeri dell'ambiente e per i Beni e attività culturali.
La Laguna di Marano rientra nel Sito di importanza comunitaria e Zona di protezione speciale Laguna di Marano e Grado. Fin dal Catasto Napoleonico del 1811 (dati in seguito confermati) - evidenzia il Gruppo - ben 8.708,85 ettari, pari al 98,97% della Laguna, compresi i canali lagunari, costituiscono parte del demanio civico di Marano Lagunare, dove gli appartenenti alla Comunità locale (e solo loro) possono esercitare i relativi diritti di uso civico, in primo luogo quello di pesca.
I diritti di uso civico in favore della Comunità maranese risalgono a tempo immemorabile, quantomeno al Privilegium Poponis accordato dall'allora Patriarca di Aquileia Popone nel 1031 e successivamente confermati dalla Repubblica di Venezia, dall'Impero di Austria-Ungheria e dal Regno d'Italia (ancora indicati nell'Inventario dell'1 gennaio 1943).
Eppure, dopo il trasferimento dei diritti demaniali idrici e marittimi dallo Stato alla Regione operato con il decreto legislativo n. 265/2001, la Regione, con la legge regionale n. 10/2017, inopinatamente e illegittimamente - sostiene il Gruppo - ha dichiarato l'appartenenza della Laguna di Marano-Grado al demanio della Regione, con esclusione soltanto di quelle rientranti nel territorio comunale di Grado ove il vigente sistema catastale tavolare (probatorio) le riferisce allo stesso Comune: In realtà, lo Stato, ovviamente, non poteva trasferire nient'altro se non i propri beni demaniali, cioè solo una parte minimale, solo 2,79 ettari.
Da allora, la Regione ha iniziato ad assegnare concessioni di pesca e autorizzare imprese a scaricare in Laguna fanghi di dragaggio, in particolare nel Canale Coron, con grave pericolo per l'ambiente e per la pesca.
Il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus ha pertanto chiesto, al Commissario per gli usi civici per il Fvg di pronunciarsi in merito e di adottare i necessari provvedimenti cautelari per inibire gli atti regionali a essi contrari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci