LA TRAGEDIA
UDINE Si sono ritrovati di primo mattino, alla ripresa delle lezioni,

Martedì 19 Novembre 2019
LA TRAGEDIA UDINE Si sono ritrovati di primo mattino, alla ripresa delle lezioni,
LA TRAGEDIA
UDINE Si sono ritrovati di primo mattino, alla ripresa delle lezioni, con le lacrime ancora agli occhi e la commozione per una tragedia collettiva. Amici e compagni di classe di Daniele Burelli, il 16enne di Fagagna morto nell'incidente stradale di domenica notte a San Daniele del Friuli, hanno iniziato la settimana pregando e riflettendo, guidati dal direttore scolastico dell'istituto salesiano Bearzi di Udine Don Filippo Gorghetto, all'interno della chiesa del polo scolastico che Daniele frequentava da due anni.
IL DIRETTORE
«Un silenzio commovente ha raccontato Don Filippo - tanti ragazzi riuniti che seppur di fronte ad una tragedia immane, capiscono il valore della vita e vogliono andare avanti sostenendo il ricordo del loro amico e compagno in questo momento tanto faticoso». Che ci si chiede come sia potuto succedere, chi piange e si abbraccia, chi dedica un pensiero all'amico scomparso. Quello schianto avvenuto lungo la ex provinciale 5 tra Rodeano e San Daniele ha scosso tutti. Appare incredibile che tutti i ragazzini, in sette, siano saliti su un'auto guidata da un coetaneo senza patente, filmando anche su Instagram quella folle bravata prima di andare a sbattere contro il palo dell'illuminazione pubblica. Daniele al Bearzi lo ricordano tutti, era arrivato due anni fa, racconta il direttore, inizialmente aveva scelto l'istituto tecnico, «poi accorgendosi di non essere portato per quel percorso in parte teorico, ha cambiato strada consapevolmente scegliendo la via del professionale Cnos-Fap (elettrotecnica/meccanica). Era appassionatissimo del suo lavoro, dei motori, di circuiti ricorda ancora Don Filippo era proprio un lavoratore che aveva intelligenza nelle mani grazie ad una grande capacità pratica ed in due anni si è fatto notare, era proprio bravo».
IL RICORDO
Al Bearzi è stata una giornata intensa ed emozionante, non solo con la preghiera delle 8 ma anche con un secondo momento alle 13 aperto a tutti gli studenti e poi pure nella classe del fratello più piccolo di Daniele che frequenta la primaria. «Come scuola davanti a questo choc facciamo quello che abbiamo sempre fatto aggiunge il direttore - educare i giovani al senso della vita, spiegando a quanto è importante custodirla, conservarla e valorizzarla nelle singole aspirazioni, come hanno detto i genitori di Daniele occorre farli riflettere un po' di più, sulla loro vita». Parallelamente nella piccola Battaglia di Fagagna, il paesino di 200 abitanti dove risiede la famiglia di Daniele, è stato un viavai continuo di parenti, amici e conoscenti, tutti a portare la loro solidarietà e vicinanza a mamma Enrica e a papà Marco, dai quali si è rinnovato l'appello a tutti i giovani affinché non si ripetano drammi del genere. «A questi ragazzi dico di rendersi conto che loro non vivono nei videogiochi che hanno in mano ogni giorno. Loro non hanno venti vite come ci sono nei cellulari e nei loro computer o tablet, loro ne hanno una». Nel frattempo è stata decisa la data del funerale che sarà celebrato domani, mercoledì 20 novembre, nella chiesetta di Battaglia. E saranno davvero in tantissimi a stringersi attorno ai familiari di Daniele, ai suoi fratelli e agli amici più cari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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