LA QUARANTENA
PORDENONE Saranno la foresteria del Castello di Tricesimo e l'ex

Lunedì 24 Febbraio 2020
LA QUARANTENA
PORDENONE Saranno la foresteria del Castello di Tricesimo e l'ex caserma della polizia nella frazione Lazzaretto-San Bartolomeo di Muggia le due strutture individuate dalla Regione Friuli Venezia Giulia quali centri attrezzati in caso di isolamento di persone soggette a quarantena per possibili contagi da Coronavirus. Ad annunciarle ieri la Giunta Fedriga nell'ambito dei provvedimenti adottati per l'emergenza sanitaria, al termine del Comitato operativo della Protezione civile del Fvg con il Dipartimento nazionale al quale ha partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza.
I POSTI
Nel caso di Tricesimo i posti a disposizione saranno 28, ricavati all'interno della foresteria del Castello tricesimano, nei pressi del Santuario della Madonna Missionaria. Per Muggia invece sono 41, in attesa di autorizzazione definitiva. La Regione ha dichiarato che le istituzioni stanno assistendo a un fenomeno che si sta moltiplicando di ora in ora e come sia quindi opportuno attuare tutte le precauzioni. Oggi le scelte verranno condivise e comunicate anche con gli altri sindaci della regione, nell'appuntamento convocato alle 14, nell'auditorium della sede di via Sabbadini a Udine. Già dalla mattinata di ieri i tecnici e volontari della Protezione civile regionale sono intervenuti a Tricesimo per iniziare gli interventi di sistemazione, manutenzione, sanificazione e tinteggiatura degli spazi interessati. «Il Castello adiacente al Santuario della Madonna missionaria spiega il primo cittadino del comune friulano, Giorgio Baiutti è un complesso ampio che sarà dunque deputato ad ospitare persone monitorate per l'eventuale quarantena; si servirà degli spazi della foresteria utilizzata nei decenni passati per ospitare fedeli o religiosi coinvolti in esercizi spirituali all'interno del Santuario, od ancora convegni ed eventi a carattere sacro». Il castello tricesimano, circondato da mura, fu dapprima di proprietà della famiglia nobile dei Valentinis, poi donato alla Curia, che lo ha trasformato in Casa Diocesana di Esercizi Spirituali alla fine della II Guerra Mondiale. Il continuo afflusso di pellegrini rese necessario un ampliamento della struttura e poi la costruzione di un ambiente propriamente di preghiera, fu così che si iniziò la costruzione del Santuario, progettato dall'architetto Pietro Zanini. Da sempre è meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli della zona, ma anche di tanti emigranti friulani; ad essi è dedicato un altare all'interno del Santuario dedicato ai friulani che hanno dovuto lasciare l'Italia in cerca di lavoro. La struttura della foresteria specifica il sindaco non era utilizzata almeno da una decina d'anni e per questo erano necessari alcuni interventi manutentivi che la Protezione civile regionale ha già messo in campo; non si tratta di grossi interventi anche perchè lo stabile fu ristrutturato in maniera solida nel post terremoto del 1976. Servono degli accorgimenti per quanto riguarda la sanificazione dei locali, la pulizia dei muri ed alcuni altri interventi di lieve entità; complessivamente è dotato di 40 piccole camere con bagni, anche se al momento verrà messa a disposizione per 28 posti, con la possibilità comunque in caso di emergenze, di ampliare la disponibilità. Inizialmente non appena diffusa la notizia del reperimento della struttura, in paese si era sparsa un po' di preoccupazione e sorpresa, ma poi la popolazione ha capito che è stata individuata perchè capace di garantire determinati standard di sicurezza fa notare Baiutti e poi la sua centralità all'interno del territorio friulano, nonché la vicinanza all'Ospedale Santa Maria della Misericordia, fa della foresteria il posto adeguato. C'è stata chiesta dal governatore Fedriga e ci siamo subito messi a disposizione, nella speranza comunque che non venga utilizzata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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