La Procura: tutto inizia nelle scrofaie

Sabato 18 Agosto 2018
LA FRODE
PORDENONE La contraffazione del prosciutto Dop - che sia di Parma o San Daniele - comincia nelle scrofaie, quelle che utilizzano il seme di Duroc danese, una genetica vietata dal rigido disciplinare di produzione. Rispetto alla razza consentita, cioè il suino pesante che arriva a 160/170 chilogrammi nel giro di 9 mesi, il Duroc danese cresce più in fretta. Arriva 30/40 giorni prima dell'altra razza al peso previsto per la macellazione dei maiali destinati ai prosciuttifici di San Daniele, con vantaggi economici per gli allevatori specializzati nell'ingrasso, perchè cresce più rapidamente e con meno mangime.
Secondo la Procura di Pordenone, i 270mila prosciutti sospetti individuati dal Nas e dell'Icqrf di Udine, di cui 80mila finiti sotto sequestro, sarebbero stati spacciati per Dop con la complicità di allevatori, il macello gestito dal Gruppo carni friulane Srl ad Aviano, veterinari e due prosciuttifici (Testa&Molinaro e Sanbon). Il meccanismo - stando agli atti di indagine - sarebbe cominciato una decina d'anni fa. Francesco Ciani, in qualità di direttore di Ineq, l'istituto che vigila sul Dop, aveva più volte segnalato che tra le cosce destinate al San Daniele finivano anche quelle dei Duroc danesi, la cui carne è inadeguata per essere stagionata e trasformata in prosciutto crudo. Ma Ciani nell'inchiesta si è a sua volta ritrovato nella lista dei 103 indagati, anche se limitatamente all'ipotesi di reati omissivi.
La frode in commercio non è soltanto questione di genetica. Il disciplinare detta anche la dieta dei maiali. Gli investigatori hanno scoperto che in alcuni allevamenti i suini venivano alimentati con cibi vietati, come gli scarti delle produzioni industriali di pane o pizza, pasta o dolci. Ma questi aspetti riguardano il troncone d'inchiesta più leggero dal punto di vista penale, perchè si tratta di posizioni che verranno giudicate dal giudice monocratico limitatamente alla frode in commercio. Dei 62 indagati e 25 società chiamate in causa per la responsabilità amministrativa (a cui si aggiungono 13 indagati e 3 società di competenza delle Procure di Verona, Udine, Gorizia e Treviso), una parte dovrà affrontare l'udienza preliminare. Si tratta delle 8 posizioni a cui è stata contestata l'associazione per delinquere e di coloro che verranno chiamati in causa per i reati contro la pubblica amministrazione.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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