LA POLEMICA
UDINE I segretari regionali dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl

Sabato 20 Aprile 2019
LA POLEMICA UDINE I segretari regionali dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl
LA POLEMICA
UDINE I segretari regionali dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil lanciano un appello unitario ai lavoratori in vista delle aperture dei negozi a Pasqua e Pasquetta. «Quest'anno in rapida successione cadono tre festività religiose e civili, e suona il ritornello sulle aperture festive dei negozi e dei centri commerciali, come se le lavoratrici e i lavoratori del settore esistessero solamente in questi periodi affermano all'unisono Francesco Buonopane (Filcams), Adriano Giacomazzi (Fisascat) e Matteo Zorn (Uiltucs) -. Nonostante la compagine governativa nazionale, ma anche regionale, abbia negli ultimi mesi più volte annunciato la modifica della Legge Monti che ha liberalizzato le aperture domenicali e festive nel commercio, ad oggi nulla è cambiato». Arrivano le feste e puntualmente la questione delle aperture si ripropone. Il centro commerciale Città Fiera, ad esempio, avrà le serrande abbassate a Pasqua, fatta eccezione per l'area food dov'è discrezione delle singole attività se tenere aperto o meno, ma a Pasquetta i negozi delle gallerie sono aperti regolarmente dalle 9.30 alle 20.30, così come i due supermercati. Stessa modalità al Palmanova outlet village, chiuso domani, ma aperto lunedì, il 25 aprile e il 1. maggio. Il Pradamano shopping center propone la stessa formula con la chiusura domani, ma l'apertura di galleria e ipermercato a Pasquetta.
I SINDACATI
A questo punto i sindacati invitano i lavoratori a negare «espressamente la disponibilità a lavorare nelle festività infrasettimanali, possibilità concessagli sia dai contratti nazionali che prevedono il pagamento della normale retribuzione in caso di mancata prestazione lavorativa in giornata festiva, sia da numerose e recenti sentenze sul territorio nazionale». Per quanto riguarda i lavoratori che nel proprio contratto individuale hanno sottoscritto la disponibilità alla prestazione lavorativa festiva, i sindacati ribadiscono che si tratta di una clausola annullabile. «Siamo consapevoli della debolezza che si vive quotidianamente nei punti vendita, soprattutto quelli piccoli o quelli non organizzati sindacalmente, dove la paura di ritorsioni di fatto impedisce ai dipendenti di esercitare un proprio diritto aggiungono -. Crediamo però sia giunto il momento di spezzare questo cortocircuito, per il quale la possibilità di godere delle festività nazionali sia limitata, se non annullata, dal timore di vedersi le ferie negate, o dalla paura di avere orari di lavoro punitivi, o sotto la minaccia di trasferimenti forzosi». Le organizzazioni sindacali invitano i lavoratori a «alzare la testa e rivendicare l'appartenenza ad una categoria, quella di chi lavora nel commercio, nei negozi e nei centri commerciali, troppo spesso bistrattata e considerata poco, se non per opportunismo politico. Le lavoratrici e i lavoratori del commercio - concludono - devono sottrarsi al ricatto di aziende e multinazionali che vorrebbero estrema flessibilità disorganizzata e non valorizzata, ricorso massiccio e strutturale al part time, lavoro domenicale e festivo in ordinario».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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