LA POLEMICA
UDINE «Di dirigenti pubblici che fanno commenti ne abbiamo visti

Venerdì 25 Maggio 2018
LA POLEMICA
UDINE «Di dirigenti pubblici che fanno commenti ne abbiamo visti più d'uno in passato e da tutte le parti politiche. Quello che bisogna capire è se per il neo assessore alla Sanità ci sono specifiche distinzioni a seconda di chi parla. Non vorrei che tale posizione fosse dovuta al fatto che si possa sentire indispettito o disturbato dalla presenza di chi nei cinque anni precedenti ha guidato quello stesso assessorato. Zittire e censurare qualcuno è sempre un atto grave, lo sarebbe ancor più se questa dovesse essere la linea politica di tutta la giunta Fedriga». A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello.
«L'assessore sostiene che l'ex assessore Maria Sandra Telesca non può permettersi di fare politica in quanto dirigente del Servizio sanitario regionale. L'affermazione o lavora o fa politica varrebbe solo per lei perché disturba l'assessore Riccardi o vale per tutti? Se vale per tutti dovremmo ricordare tutte le affermazioni fatte in questi cinque anni dai professionisti appartenenti al centrodestra e che hanno esercitato liberamente il loro ruolo nella sanità pubblica».
Inoltre, aggiunge Bolzonello, «considerato che l'ira di Riccardi si riferisce anche alla partecipazione dell'interessata a un evento formativo con contenuti squisitamente tecnici, eventi ai quali lei è libera di partecipare come tutti i tecnici del settore, è assolutamente inaccettabile che a un cittadino del Fvg si dica che non può esprimere opinioni politiche o comunque giudizi sulla politica. Non è mai accaduto che si cercasse di censurare in modo così violento le opinioni di chicchessia». Infine, conclude Bolzonello, «tutto ciò si lega anche alla recente missiva che il presidente Fedriga ha fatto inviare ai dirigenti della sanità chiedendo loro di astenersi momentaneamente dall'adottare atti o proseguire attività in corso. Ci sembra che la partenza non sia delle migliori, sopratutto per un confronto e un dialogo democratico. Resta l'auspicio di un cambio di rotta».
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