La minoranza: allarme spazi, una palestra non è la soluzione

Venerdì 15 Gennaio 2021
La minoranza: allarme spazi, una palestra non è la soluzione
LA VICENDA
UDINE Pazienti ricoverati temporaneamente anche in spazi precedentemente utilizzati come depositi di attrezzature (come accaduto a Gemona, a quanto segnalato dal segretario Rsu di AsuFc) o in una palestra interna al reparto destinato a Rsa covid (come successo al Gervasutta di Udine). La situazione che si è presentata, seppur in versione emergenziale e temporanea, nei giorni scorsi (e che, come assicurato dal direttore medico di presidio, è ormai in fase di risoluzione se non già superata) allarma e non poco la minoranza in consiglio regionale.
Simona Liguori (Cittadini) chiede soluzioni: «Capiamo bene che nell'emergenza ci si possa trovare a fare i conti con situazioni impreviste e spazi mancanti, ma la notizia del trasferimento in una palestra interna del reparto adibito a Rsa covid di alcuni pazienti positivi, inevitabilmente, ci preoccupa. E il fatto che, come sottolineato dal direttore della struttura, non si sia trattato di una scelta improvvisata (il direttore Luca Lattuada ha spiegato al Gazzettino che la palestra era stata sgomberata per tenerla pronta in caso di una situazione di necessità ndr) non può certo rassicurare le famiglie», dice Liguori, commentando la notizia del ricovero (per alcuni giorni) di 4 pazienti della Rsa covid nello spazio prima dove venivano realizzati gli esercizi di riabilitazione. «Pur trattandosi di aree interne al reparto, contiamo sul fatto che la direzione trovi al più presto una soluzione per evitare disagi ai pazienti stessi, che devono essere curati nei luoghi più idonei, e al personale sanitario che lavora instancabilmente dall'inizio di questa emergenza» conclude la consigliera.
Cristian Sergo e Andrea Ussai, consiglieri del M5S, vogliono vederci chiaro: «Immaginiamo le difficoltà che han travolto le aziende sanitarie in questa seconda ondata, ma qui si prospetta già la terza e ciò che ci preoccupa di più è la sottovalutazione con cui ci si è preparati a queste situazioni. I dati riferiti dalla Regione - dicono i due pentastellati - parlano di circa 700 posti letto occupati sui 1277 disponibili per le aree non critiche. Eppure non si è trovato altro spazio per questi pazienti. Sarà anche che tutto va bene e che si sia previsto tutto per tempo, ma allora vogliamo vedere il piano pandemico dell'Asufc che abbiamo già richiesto e non ci è ancora pervenuto, per verificare se lo stesso prevede l'utilizzo delle palestre per i ricoveri». In casa Pd il segretario regionale Cristiano Shaurli rileva come «la situazione in regione è ancora molto difficile e i numeri odierni ce lo confermano. I dati sono ancora alti, bisogna rendersene conto e bisogna che se ne renda conto anche chi governa la regione. Spero non ci siano polemiche sui dati con il governo nazionale. Bisogna dare un messaggio chiaro ai cittadini. La situazione è difficile e bisogna mantenere la guardia alta». Fatta questa premessa, Shaurli interviene anche sul nodo spazi e sulle soluzioni di emergenza adottate nelle strutture friulane: «Ci rendiamo conto che ci sono ancora delle impreparazioni che, dopo mesi di pandemia, non dovrebbero esserci più. C'è difficoltà ad avere il piano pandemico, ci sono ancora dei disservizi e delle difficoltà nel tracciamento che dopo alcuni mesi si pensavano superate. L'obiettivo dev'essere da subito, da un lato, di andare avanti con i vaccini e dall'altro di mettere in sicurezza la nostra sanità, per far ripartire anche quella ordinaria non covid, viste le difficoltà di chui leggiamo. La situazione preoccupa e non poco: bisogna dare messaggi coerenti e mettere in campo tutte le risorse»
Cdm
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