La mamma racconta in aula: nessuna traccia dell'iniezione

Mercoledì 7 Aprile 2021
La mamma racconta in aula: nessuna traccia dell'iniezione
IL PROCESSO
UDINE Nessuna traccia dell'iniezione. Parola di mamma. Nel corso della nuova udienza del processo ai danni di Emanuela Petrillo, tenutasi ieri in Tribunale a Udine, si è registrata la deposizione di una donna di Spresiano, in provincia di Treviso, la quale raccontando della vaccinazione compiuta dall'ex assistente sanitaria 36enne trevigiana ad uno dei suoi figli, ha spiegato che una volta tolto il cerotto, dell'iniezione non c'era traccia, neppure il segno lasciato dove sarebbe dovuto entrare l'ago. Qualche anno prima ha spiegato ancora la donna in aula avevo fatto il vaccino esavalente a mia figlia, che ha pianto molto e ha avuto la reazioni che ci si aspetterebbe dopo la somministrazione. Mio figlio invece non ha versato neppure una lacrima e, dopo aver sollevato il cerotto che proteggeva la parte, mi sono accorta che non c'era rossore e neppure il segno lasciato dalla puntura. Erano in tre ad aver effettuato la vaccinazione - ha proseguito - io non ho guardato perché gli aghi mi fanno impressione e comunque per me il vaccino era stato fatto, non mi sono praticamente accorta di nulla. Durante l'udienza del processo nei confronti della Petrillo, difesa dall'avvocato Paolo Salandin, è stata sentita anche una dirigente del servizio di virologia dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso (teste della Usl, rappresentata a giudizio dall'avvocato Fabio Crea) che ha fatto la catalogazione dei prelievi di sangue dei bambini, tenendo separate da le provette di sangue dei pazienti che sarebbero stati vaccinati dalla donna da quelli sottoposti a profilassi da altri operatori e che poi sono stati consegnati ai Nas; la responsabile del laboratorio di Microbiologia ha confermato la corretta conservazione dei reperti. Ieri è stato inoltre disposto l'accompagnamento coatto di un altro teste dell'accusa, la collega della Petrillo da cui erano scaturiti i primi sospetti sull'ex assistente sanitaria e che avrebbero portato all'apertura a Treviso di un fascicolo, poi archiviato. Ricordiamo che il processo vede l'ex assistente sanitaria all'epoca in servizio per le Asl di Udine, Codroipo e Treviso, accusata di non aver somministrato le vaccinazioni a circa 8 mila pazienti, per lo più bambini, nel periodo tra il 2009 e il 2016 e per questo deve rispondere delle accuse di peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in dichiarazioni. La donna si è sempre dichiarata innocente e il suo avvocato ha ribadito che fino ad ora non abbiamo ascoltato alcuna prova schiacciante; ci saranno poi i nostri teste che daranno il loro parere. La prossima udienza è stata fissata per l'11 maggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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