La direzione di Trenitalia si giustifica: «Situazione complessa, errori possibili»

Giovedì 23 Maggio 2019
La direzione di Trenitalia si giustifica: «Situazione complessa, errori possibili»
LA SOCIETÀ
UDINE Fra soppressioni totali e parziali e ritardi a cascata, sono stati ventisei i treni coinvolti dal caso dei sei carri merci impazziti che lunedì verso le 12 alla stazione di Udine si sarebbero mossi da soli per cause al vaglio dell'inchiesta avviata dalla Procura, che affiderà ad una perizia il compito di chiarire l'accaduto. A ricostruire nei dettagli quel pomeriggio difficile è stata la stessa direttrice della divisione passeggeri regionale della direzione Fvg di Trenitalia, Elisa Nannetti, che ha scritto alla Regione e anche ai pendolari stessi, con la precisione che gli stessi comitati le riconoscono da sempre, per spiegare quali provvedimenti siano stati messi in atto per contenere i disagi degli utenti. «L'interruzione, che è stata formalmente attivata dal Gestore Infrastruttura alle ore 12.05 ed ha avuto termine alle ore 15.15, è stata gestita di concerto con Rfi, secondo i piani di contingenza che prevedono gli attestamenti dei convogli nelle stazioni estreme del tratto interrotto». In totale, secondo i conti riportati da Nannetti, sono stati soppressi undici treni, fra le sei cancellazioni totali (R20970, R20973, R6032, R6039, R20983 - effettuato R99265 con deviazione via CervignanoPalmanova - e il RV2820) e 5 parziali, che hanno interessato il R20981, il 20978, il R20976, il R20987, il 20968, il regionale veloce 2214 e il RV2795. Ma sono stati coinvolti altri quindici treni con ritardi fra i dieci e i novanta minuti. Sul fronte dei mezzi sostitutivi (che secondo i pendolari sarebbero partiti tardi), la direttrice rileva che «ci siamo immediatamente impegnati nell'attivazione dei servizi sostitutivi tra Udine e Monfalcone. Purtroppo trattandosi dell'ora di punta del servizio scolastico non vi erano mezzi disponibili e, grazie alla pronta collaborazione di Saf, ci è stata data disponibilità dalle ore 14». Ma per evitare troppi disagi, aggiunge, sono stati chiamati dei taxi per aiutare i viaggiatori di alcuni convogli: «Sette corse per R20968 retrocesso da Gorizia a Redipuglia: 1 taxi diretto a Treviso destinazione aeroporto per 3 clienti, 2 taxi per fermate intermedie da Gorizia a Udine, 2 taxi per Gorizia, 2 taxi per Udine e 1 taxi diretto a Pordenone» e «tre taxi a Monfalcone per 13 clienti provenienti dai treni 2784, 6024, 6028 e 2214 e diretti verso Gorizia-Udine». Non solo, ma «la richiesta autobus è stata inoltre rafforzata a causa di una contemporanea anormalità che ha interessato la linea Udine Cervignano ed ha comportato la soppressione e relativa autosostituzione di due treni: R6032 e R6039». Secondo Nannetti «l'assistenza clienti è stata garantita a bordo treno dal personale di bordo in servizio». Inoltre, precisa, sono stati schierati sul fronte assistenza, 8 addetti customer (2 a Trieste, 2 a Redipuglia e Monfalcone, 4 a Udine), mentre a Gorizia «l'assistenza è stata fornita dal personale della biglietteria». Una delle proteste dei pendolari riguarda il riavvio tardivo dei treni passeggeri. «Al momento della riattivazione, alle 15.15, il primo treno che è stato possibile effettuare verso Gorizia è il R21010 in partenza da Trieste alle 16 - scrive la direttrice -. È importante sottolineare l'estrema complessità di queste situazioni che vedono saltare tutta l'ordinaria programmazione di mezzi ed equipaggi. Ogni provvedimento adottato mira a ridurre il disagio della clientela. Sono possibili errori che vengono poi puntualmente rivisti ad anormalità conclusa e che vengono utilizzati per ritorni di esperienza volti a migliorare la nostra capacità di intervento».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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