LA CLASSIFICA
UDINE Un'annata cruciale, quella dell'epilogo del secondo mandato

Domenica 18 Febbraio 2018
LA CLASSIFICA UDINE Un'annata cruciale, quella dell'epilogo del secondo mandato
LA CLASSIFICA
UDINE Un'annata cruciale, quella dell'epilogo del secondo mandato di Honsell, che in consiglio e in commissione ha visto tensioni e battaglie, schermaglie dialettiche e scontri a muso duro. E, spesso, i numeri hanno giocato un ruolo da primattore. Difficile dimenticare, per esempio, il voto sul bilancio di previsione di marzo 2017, con la maggioranza, complici alcune assenze fra le sue fila, costretta a far mancare il numero legale e far slittare il voto per il timore di una bocciatura del documento contabile dopo le critiche dei ribelli di Alternativa.
E proprio sommando i numeri delle presenze in consiglio e in commissione (che garantiscono altrettanti gettoni), abbiamo stilato una classifica degli Stakanov di Palazzo D'Aronco e dei meno assidui durante il 2017. Fondamentale una premessa, però: va da sé che i cosiddetti gruppi monocellulari, con un solo rappresentante, vengono favoriti nella scalata della hit, perché hanno la possibilità di partecipare a tutte le commissioni, a differenza dei loro colleghi dei partiti più nutriti, che devono spartirsi le commissioni con gli altri rappresentanti.
I MENO PRESENTI
In fondo alla lista c'è Hosam Aziz, di Alternativa, che, in totale, se non sbagliamo i conti, ha totalizzato solo sette presenze. Uno dei motivi è anche il fatto, come spiega lui stesso, che «non faccio più parte di alcuna commissione, essendomi dimesso come presidente. In ogni caso, riconosco le mie difficoltà ad essere presente sempre in consiglio comunale. Onestamente, sto lavorando e non lavoro a Treviso, lavoro a ottomila chilometri da qui e faccio i salti mortali per partecipare. Avevo chiesto a gran voce centomila volte, all'interno e all'esterno del Pd, di stabilire delle date certe per i consigli, come nel mandato precedente, quando si facevano il primo lunedì di ogni mese, così riuscivo a programmare la mia presenza. Ma invano. Così è difficile se uno non fa politica a tempo pieno e io non faccio il politico di mestiere. Mi dispiace se ho deluso quelli che mi hanno votato, ma si tratta di pura sopravvivenza. Ho deciso di non ricandidarmi non solo per le delusioni su come vengono amministrate le cose, ma anche perché sono molto preso dal mio lavoro sul contract, che mi sta dando grandi soddisfazioni». Sempre agli ultimi posti si piazzano poi due consigliere del Pd, Sara Rosso ed Eleonora Meloni, entrambe con 17 presenze. Rosso spiega che «molte sedute sono state fatte quando ero in India per tre mesi. Poi, considerata la natura di molte commissioni, che sono consultive, a malincuore talvolta, per impegni lavorativi sono costretta a mancare. D'altronde, se in libreria ho una presentazione con 100 persone, non è carino che da titolare io non ci sia». Meloni spiega che «ho cambiato commissione consiliare, passando da Territorio a Politiche sociali, che si riunisce di meno. Talvolta non ho potuto partecipare alle sedute per motivi lavorativi, ma le volte in cui non ho presenziato ho delegato un collega».
GLI STAKANOV
In testa alla classifica, per le presenze complessive, fra consigli comunali e commissioni, ci sono - va da sé - soprattutto i rappresentanti di gruppi monocellulari, oltre al presidente. Il primato delle presenze va al leghista Mario Pittoni, che, fra consigli e commissioni, ha spesso segnato anche 6 presenze al mese quando non 7 (a marzo), totalizzandone 58. «Sono in tutte le commissioni e ho cercato di essere sempre presente. Al Senato, la scorsa legislatura, avevo avuto il 99% di presenze» dice Pittoni. Peccato che poi, per colpa di una telefonata di troppo (secondo i maliziosi) o di un non metaforico mal di pancia (secondo l'interessato), al momento cruciale, sul voto al progetto dello stadio 2.0 in cui la maggioranza ha rischiato di andare sotto, il buon Pittoni abbia mancato per un soffio l'appuntamento con il pulsante. Ma era già il 2018 e lui ancora se ne cruccia: «Mentre arrivavo in aula, hanno staccato la votazione. Non è che non volessi votare. Non ho mai fatto imboscate». Al secondo posto c'è il dem Carmelo Spiga, presidente del consiglio comunale, con 56 presenze. Terzo, con 54, è Paolo Pizzocaro di Per Udine. «Il mio è un gruppo monocellulare e quindi partecipo a tutte le commissioni. Per questo ho tante presenze. Qualche seduta l'ho mancata, ma cerco di essere sempre presente», dice lui.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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