La Cisl: blindare le rette delle strutture per anziani

Martedì 3 Agosto 2021
IL SINDACATO
UDINE Innalzare gli standard di accreditamento delle strutture per anziani ma sostenere anche le famiglie che scelgono di tenere a casa i propri cari per assisterli. È questa la direzione per la Federazione cislina dei pensionati: ben venga, dunque, il tavolo aperto con l'assessore alla Salute sulle case di riposo, con l'urgenza rilevata dalla Fnp Cisl del Friuli Venezia Giulia, di definire la rotta da seguire e gli interventi necessari per renderla concreta. «Noi spiega il segretario generale della Fnp, Renato Pizzolitto spingiamo affinché questa scelta possa davvero essere effettiva così come previsto anche nell'ambito del cosiddetto budget di salute contenuto nella legge di riforma sanitaria». Nello specifico la Fnp Cisl chiede alla Regione di sostenere equamente questa scelta, erogando servizi e prestazioni a sostegno delle famiglie, ovvero destinando le stesse risorse riconosciute alle strutture per l'occupazione di posti letto, per la copertura di tutti quei servizi, ad esempio, la fisioterapia e l'assistenza infermieristica, indispensabili alle famiglie che scelgono percorsi di domiciliarizzazione, soprattutto per le persone parzialmente non autosufficienti. «In periodo di pandemia continua Pizzolitto la Regione, come misura temporanea, ha riconosciuto un contributo di 30 euro al giorno come aiuto a quelle famiglie che hanno preferito tenere i propri anziani entro le mura domestiche piuttosto che affidarli a strutture residenziali dove il rischio di contagio era molto alto. Chiediamo che una misura analoga venga contemplata per sostenere stabilmente le famiglie per i servizi necessari alla domiciliarizzazione». Parallelamente, la Cisl chiede di elevare gli standard per l'accreditamento introducendo criteri più stringenti, potenziare i controlli a sorpresa, e blindare le tariffe. «Non mettiamo in discussione che la Regione ristori con circa 7 milioni le perdite subite dalle case di riposo durante le ondate del Covid commenta Pizzolitto ma chiediamo che parimenti si vigili sulla prevenzione svolta dalle stesse strutture, sui costi applicati e che ci siano controlli serrati. Quanto alle rette, vogliamo arrivare alla definizione di una griglia di minimi e massimi affinché gli interventi pubblici a sostegno delle famiglie non vengano vanificati o annullati da improvvisi e unilaterali aumenti. Il costo giornaliero medio di un posto letto va da un minimo di circa 73 euro fino al circa 79 euro con punte, nelle rette massime di 120 euro; una cifra che, sebbene partecipata in parte dalla Regione con 32 euro come massimo, con taratura sull'Isee, rappresenta comunque  un onere pesantissimo per le famiglie, che non vanno gravate ulteriormente». Un ultimo passaggio, poi, la Fnp lo riserva all'annosa questione delle liste d'attesa. «Non si può dire che in Friuli Venezia Giulia deve essere tutto pubblico e poi andarsi a far curare dal privato accreditato di altre regioni, a partire dal Veneto stocca Pizzolitto. Bene, dunque, per la categoria dei pensionati l'intervento regionale di 20 milioni stanziati per i prossimi tre anni a favore delle strutture private del Fvg e per recuperare le ingenti risorse riversate fuori confine (56 milioni per il solo Veneto, rispetto agli oltre 90 milioni annui pagati dalla Regione).
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