L'ordinanza vietatutto, sui territori ciascun sindaco valuterà

Martedì 25 Febbraio 2020
PORDENONE «L'ordinanza traccia un percorso da seguire, non è una norma di legge. Ogni singola realtà territoriale ha esigenze diverse ed esiste la libertà del sindaco di poter operare». I primi cittadini hanno dunque «un'autonomia di azione dentro le regole» previste dall'ordinanza. È questa l'indicazione principale del presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, emersa dal summit di tutti i sindaci della regine emersa nel primo pomeriggio di ieri a Udine. L'incontro con oltre 170 primi cittadini era stato convocato per discutere dell'applicazione dell'ordinanza emessa da Regione e ministero della Salute, che prevede, tra le altre cose, la sospensione di eventi sportivi, culturali e situazioni che coinvolgono aggregazioni di persone. Un'indicazione che è stata recepita da tutti ma che ha anche creato qualche difficoltà tra diversi primi cittadini. Le maglie interpretative, più o meno larghe, lasciano infatti maggiore discrezionalità ai sindaci che così rischiano di assumere provvedimenti diversi. In ogni caso è stato stabilito che i mercati non sono da considerarsi vietati, in quanto attività commerciali all'aperto e ritenuti necessari per eventuali approvvigionamenti. Così come i consigli comunali potranno essere organizzati: sarà discrezione di ciascun sindaco poi valutare se decidere se optare per le riunioni a porte chiuse. «È chiaro - sottolinea il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani - che l'ordinanza lascia qualche spazio interpretativo. Ma è chiaro anche che in ogni territorio si potrà valutare volta per volta. Ovvio che il concerto con molta gente che viene da fuori e la partita non si fanno. Ma la piccola festa con poche persone come fa essere vitata? O l'allenamento nel piccolo campo di quartiere?».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci