L'OPERAZIONE
PORDENONE E UDINE Isolare i cittadini positivi al Coronavirus e

Martedì 24 Novembre 2020
L'OPERAZIONE
PORDENONE E UDINE Isolare i cittadini positivi al Coronavirus e asintomatici. Scattare una fotografia dell'epidemia in sei piccoli centri (tutti montani, tranne uno) toccati dal contagio in modo particolare. E infine allenarsi per esportare il modello anche ai territori confinanti.
Seguendo questi tre obiettivi, da domani in Friuli Venezia Giulia scatterà l'operazione tamponi a tappeto in sei paesi: Castelnovo e Claut in provincia di Pordenone; Sutrio, Paularo e Socchieve in provincia di Udine e Dolegna del Collio in provincia di Gorizia. Ma la giunta regionale pensa già all'ampliamento dello screening, che a breve almeno in provincia di Pordenone potrebbe interessare Cimolais, Andreis, Barcis ed Erto e Casso, ma anche Travesio, Vito d'Asio e Pinzano. Stesso discorso per il territorio della Carnia.
COME FUNZIONA
È il modello Vo' Euganeo (parlando di prima ondata) o su scala locale il Piano Sappada, dove è già andato in scena un tracciamento di massa. Da domani si partirà con l'organizzazione dell'operazione, ma non è detto che scattino subito i tamponi. A Sappada ci sono voluti quattro giorni prima di iniziare e si è diviso il paese in borgate. Saranno in campo la Protezione civile, con le sue postazioni mobili, i Comuni (i sindaci dovranno organizzare gli elenchi di cittadini e contattarli) e la Direzione Salute della Regione. Lo screening sarà volontario.
NESSUN OBBLIGO
«Abbiamo fatto questa scelta - ha spiegato Fedriga - perché nelle aree a maggior incidenza è utile individuare tutti i positivi e provvedere nel più breve tempo possibile alla messa in isolamento dei contagiati. Questo porterà in tempi rapidi a una maggiore sicurezza. Ci interessa scovare i positivi per tutelare il resto della popolazione. A Sappada abbiamo inaugurato questo metodo. Lo screening non deve essere un liberi tutti per chi è negativo, i comportamenti di rigore sono indispensabili». Ogni Comune avrà la sua sede per i tamponi: un drive-in in centro, un palazzetto o la postazione mobile della Protezione civile. «Ci stiamo organizzando per raggiungere a domicilio i cittadini che non possono muoversi», ha assicurato il vicepresidente della Regione Riccardi.
CONTROCORRENTE
«Un'altra ordinanza di facciata, che non prende decisioni sostanziali, emanata solo per cercare di evitare il declassamento. Il sistema regionale di tracciamento e gestione dell'emergenza è saltato. Fedriga ci sta portando verso la zona rossa» ha affondato il colpo il sindaco di Palmanova Francesco Martines, che da tempo è in polemica con l'esecutivo regionale.
«Siamo in ritardo su tutto. Sarebbe bastato seguire Zaia, puntare già dalla primavera sullo screening, sui tamponi rapidi e sul tracciamento. Bastava copiare dal governatore veneto e bar e ristoranti sarebbero ancora aperti e i cittadini in zona gialla - sostiene - Nel vicino Veneto test rapidi sono da tempo disponibili nelle farmacie e dai medici di base. Qui nulla di tutto ciò. Avevano promesso di darli alle scuole, ma pare che il servizio non partirà mai con un Dipartimento che ancora pensa come organizzarlo. Avevano annunciato l'arrivo di 40.000 test rapidi. A ora pare ne abbiamo solo 12.000. Per non parlare del caos negli ospedali e del continuo trasferimento di pazienti tra le strutture. Fedriga in aprile aveva annunciato un'app alternativa a Immuni per tracciare rapidamente la filiera dei contatti avuti da soggetti positivi. Non disponiamo di alcuna applicazione regionale ne è mai stato chiarito se sia stata almeno testata e con quali esiti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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