L'Iss premia la regione: «Il contagio resta basso»

Sabato 30 Maggio 2020
IL PUNTO
PORDENONE A 26 giorni dall'uscita dal lockdown, coincisa con la riapertura delle fabbriche e la liberalizzazione delle visite agli affetti, ma soprattutto a 12 giorni dalla riapertura di bar, ristoranti e negozi e dall'addio alle autocertificazioni per gli spostamenti, il Friuli Venezia Giulia resta la seconda regione del Nord con la minore incidenza del contagio su 100mila abitanti, alle spalle del Veneto. E l'Istituto superiore di sanità descrive la situazione del territorio come tranquilla. Una boccata d'ossigeno che arriva dai dati, quelli diffusi ogni venerdì dall'Iss nel quadro del monitoraggio regionale inaugurato con il passaggio dalla fase uno alla fase due.
IL REPORT
Su base settimanale (Il periodo di riferimento riguarda i casi con data prelievo tra il 18 e il 24 maggio), in Friuli Venezia Giulia sono stati riscontrati 2,3 casi ogni 100mila abitanti. In Veneto il valore è sceso a 1,63 sullo stesso campione analizzato. In tutte le altre regioni dell'Italia settentrionale si registra un'incidenza più alta, con il picco della Lombardia che fa segnare ancora più di 16 casi ogni 100mila abitanti in sette giorni. È buono anche il giudizio sulla cosiddetta resilienza del sistema sanitario, cioè la capacità di risposta nei confronti della minaccia. In Friuli Venezia Giulia, secondo il rapporto settimanale dell'Iss, non ci sono emergenze in corso e il grado di resilienza del sistema è in crescita. Un fattore, questo, determinato più dall'aumento della capacità di testare i casi sospetti (lunedì è arrivata a Trieste un'altra macchina per l'esame dei tamponi) che dallo svuotamento dei reparti ospedalieri, già abbondantemente sotto soglia già la settimana scorsa.
L'INDICE RT
C'è poi la questione delicata relativa all'indice Rt. Si tratta del valore che misura la capacità di trasmissione del virus. In Friuli Venezia Giulia l'Rt è segnalato dall'Istituto superiore di sanità a 0,9. Sotto la soglia del valore 1, ma in rialzo rispetto alla scorsa settimana. Dai vertici dell'Iss, però, è arrivata la spiegazione che rende chiara la misurazione: «Quando il numero di casi è molto piccolo, infatti, alcune regioni possono avere temporaneamente un Rt più alto a causa di situazioni locali e temporanee che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante». Parole ripetute dal presidente dell'Istituto, il friulano Silvio Brusaferro. Il Fvg, in poche parole, ha pagato una singola giornata con più di 10 contagi, a fronte di una media inferiore ai sette positivi ogni 24 ore. Il Molise, ad esempio, ha presentato un Rt a 2,2 solamente perché in una giornata ha visto una crescita di 20 casi, immediatamente rientrata.
GLI SPOSTAMENTI
Il Fvg è stato inserito dall'Iss tra i territori non a rischio per quanto riguarda gli spostamenti tra le regioni. «Anche per questo - ha spiegato ieri il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga - oggi nella Conferenza Stato-Regioni mi farò portavoce del gruppo che preme affinché gli spostamenti su tutto il territorio nazionale siano liberalizzati già dal 3 giugno, e non una settimana dopo». Il rapporto dell'Istituto superiore di sanità conclude il suo rapporto settimanale parlando - per il Fvg - di «trend (tendenza, ndr) dell'andamento dei casi settimanali in calo» e di «rafforzamento delle politiche di testing e screening della popolazione», cioè dei già citati tamponi diagnostici, a cui si aggiungono i test sierologici. Dall'inizio della fase due, quello di ieri è stato il terzo rapporto positivo su tre per la regione.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci