L'ipotesi: debutto a Gemona il 6 maggio omaggio alle penne nere morte nel sisma

Martedì 12 Novembre 2019
L'ipotesi: debutto a Gemona il 6 maggio omaggio alle penne nere morte nel sisma
IL PROGRAMMA
UDINE Il debutto a Gemona, proprio nel giorno simbolo del 6 maggio, 45 anni dopo il sisma che sconvolse il Friuli, per commemorare gli alpini morti sotto le macerie alla Goi-Pantanali. Poi, l'arrivo della bandiera di guerra a Udine e, dopo un giorno libero, la grande sfilata domenicale. Il programma dell'adunata nazionale del 2021, il presidente della sezione udinese dell'Ana Dante Soravito De Franceschi, ce l'ha già in testa, ma, premette, «dobbiamo concordare tutto con la sede nazionale. Vorremmo iniziare l'adunata il 6 maggio a Gemona. Venerdì 7 maggio, arriverà la bandiera di guerra in piazza Libertà e, in linea di massima, nel pomeriggio dovremmo fare la messa in Duomo, anticipandola di un giorno, in modo da lasciare il sabato libero a chi viene per l'adunata per poter visitare il Friuli». E, soprattutto, «sicurezza prima di tutto: il decreto Gabrielli fa testo». Ovviamente, è implicito, la città dovrà indossare la sua veste migliore. Il vicesindaco Loris Michelini (ex alpino della Julia) ha promesso che tutti i grossi lavori saranno conclusi e le strade saranno impeccabili. Se lo augura Soravito De Franceschi. E il pensiero non può non andare a «via Mercatovecchio: è la parte migliore della città, il nostro auspicio è che sia rifinita al massimo per allora». Se lo augura anche Confcmmercio. «I tempi sono stretti. Sarebbe bello presentare Udine anche con un arredo urbano all'altezza - dice Edoardo Marini (Confcommercio) - e sciogliere certi nodi, penso a via Mercatovecchio, che ancora ci sono. Ma anche la periferia sarà coinvolta e lì ci sono strade lasciate nell'incuria: penso a viale Tricesimo, dove in alcuni tratti mancano i marciapiedi e l'illuminazione. Bisogna presentare Udine al meglio. Non si può sbagliare. Non bisogna arrivare all'ultimo momento. Al Comune suggerisco soprattutto di concordare con largo anticipo le iniziative con le categorie». Cosa che, va detto, l'assessore Maurizio Franz ha già detto di voler fare al più presto. Dall'adunata locali, hotel e ristoranti si aspettano un ritorno. E non solo di immagine. «Sicuramente - dice Marini - è una buonissima notizia per tutti gli operatori, e non solo di Udine. Nel 96 hanno dormito negli alberghi fino a Lignano. I posti letto in città (che l'Ana ha calcolato in 3.792 fra alberghi e extra-alberghiero ndr) non saranno sufficienti, anche se sono più del doppio di quelli che c'erano nel 96. Ma gli alpini sono molto organizzati». E poi ci sono altri 98mila posti letto in provincia, per non parlare dei 29mila del Goriziano, degli 8mila del Pordenonese e dei 13mila di Trieste, per un totale di 153mila.
Un altro punto chiave è quello dei trasporti. Ma l'assessore regionale Graziano Pizzimenti è già al lavoro. «Ho subito chiamato i miei uffici perché si mettano nell'ordine di idee di capire quali potrebbero essere i problemi e le soluzioni. Sono molto orgoglioso che l'adunata si svolga a Udine nei 45 anni dal terremoto, ma sono anche consapevole che questo creerà un lavoro supplementare e consistente. Vogliamo rappresentare al meglio il Fvg anche dal punto di vista dei trasporti, con navette e parcheggi scambiatori. Sicuramente, ci saranno degli investimenti da fare: nel bilancio 2021 prevederemo una somma che tenga presente gli interventi necessari».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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