L'APPELLO
TARVISIO Padre Jan, torna con noi. Tre tavolette sul ponte in legno

Sabato 24 Ottobre 2020
L'APPELLO
TARVISIO Padre Jan, torna con noi. Tre tavolette sul ponte in legno che attraversa il torrente Uque e conduce alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Ugovizza sono il messaggio che la minoranza slovena del paese e l'associazione Don Mario Cernet lanciano all'Arcidiocesi di Udine: «Chiediamo un parroco bilingue sloveno, che capisca le nostre necessità, cultura e tradizioni» spiega la presidente Anna Wedam. Una lingua, lo sloveno, da sempre rappresentata in Valcanale, che per la prima volta si trova senza una rappresentanza ecclesiale. «Grazie a molti sacerdoti ormai defunti, l'uso delle lingue locali è sopravvissuto anche nelle chiese della zona. Ma ora, eccetto al santuario di Monte Lussari, con padre Peter Lah, in Valcanale non c'è cura spirituale in sloveno e nelle altre lingue tradizionali». Una situazione creatasi a novembre 2019, quando padre Jan Cvetek, giunto per affiancare don Mario Gariup poi defunto, ha concluso la sua missione. I fedeli di lingua slovena avevano inviato una lettera all'arcivescovo Andrea Bruno Mazzoccato, con un migliaio di firme in particolare delle comunità di Ugovizza, Valbruna, Malborghetto e Bagni di Lusnizza. «Non ci è mai stata data risposta - continua Wedam - Padre Jan aveva saputo valorizzare con sensibilità le antiche consuetudini e tradizioni religiose valcanalesi». L'assenza di una guida spirituale slovenofona avrebbe portato anche a una diminuzione nella partecipazione dei fedeli: «Non solo anziani che non hanno più un contatto con un parroco della tradizione, ma anche bambini. Il parroco deve far parte delle attività quotidiane, non può essere un funzionario che arriva, fa il suo lavoro e se ne va».
«A noi sembrava logico che l'arcivescovo incardinasse padre Jan facendolo proseguire - commenta Alessandro Oman, già sindaco di Malborghetto-Valbruna - così non è stato. Abbiamo atteso un anno e non si è mosso nulla, ora chiediamo sia dato risalto alle nostre necessità. Non vogliamo fare polemica ma avere risposte».
In difficoltà è anche don Alan Iacoponi, da un anno alla guida della Parrocchia di Tarvisio e amministratore parrocchiale di Ugovizza e Malborghetto-Valbruna. «Non posso rinascere sloveno - allarga le braccia - sono rattristato per ciò che si è creato e del fatto che a volte sembra la comunità quasi non mi accolga». Don Alan, che smentisce sia vietato celebrare in sloveno - «i canti, le letture, le preghiere si possono fare» - ribadisce il desiderio di accompagnare tutta la comunità di Ugovizza «che non è solo slovena» e chiede comprensione: «Non penso che fare pressione sia la strada giusta, bisogna cercare di venirsi incontro» e ricorda come abbia atteso 10 anni prima di essere incardinato. «Se anche un giorno padre Jan fosse incardinato in questa diocesi, non è detto vada a Ugovizza. La scelta compete al vescovo».
Tiziano Gualtieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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