L'addio in marilenghe a D'Aronco, il patriarca del Friuli

Sabato 7 Dicembre 2019
L'ULTIMO SALUTO
UDINE La bandiera con l'Aquila del Friuli che ha avvolto il feretro, il picchetto d'onore della Polizia locale, la messa recitata in marilenghe e i ricordi dei tanti che ne hanno seguito i principi e i valori. Le istantanee di un funerale da vero friulano quelle scattate ieri in Duomo a Udine per l'ultimo saluto a Gianfranco D'Aronco, padre nobile dell'autonomismo, professore, ricercatore, politico che ha dedicato la propria vita alla sua Patria, scomparso martedì all'età di 99 anni.
Molte le autorità presenti ad omaggiarlo: il sindaco di Udine Fontanini e della sua natale Gemona Revelant, il presidente del Consiglio Regionale Zanin, gli assessori regionali Zilli e Riccardi, il rettore dell'Ateneo friulano Pinton e l'ex sindaco e presidente della Regione, Sergio Cecotti, che dal 1998 al 2003 lo ha avuto come consigliere comunale in città, capolista e primo eletto della Lista Per Cecotti-Movimento Friuli.
«È stato un precursore, uno dei primi che ha capito la necessità di autogovernarsi ha ricordato Cecotti -; è stato un grande intellettuale, il Patriarca di tutti quelli che hanno combattuto per il Friuli, la sua linearità è stata esemplare». Cecotti ha quindi elogiato il suo impegno per Udine e la Piccola Patria: «È stato importante dal punto di vista culturale, ha dato spessore a quell'esperienza politica, non era un operativo che faceva amministrazione quotidiana ma guardava più in là, ci insegnava a sognare ed alzare il tiro, al di là del giorno per giorno».
Si sono susseguiti poi i ricordi di quanti hanno condiviso con lui la lunga esperienza sociale, culturale e politica. Da Trieste anche il Governatore della Regione, Massimiliano Fedriga, ha riconosciuto al professore e al politico D'Aronco, «uno dei padri ispiratori dell'Università di Udine, di avere vissuto con l'autonomia del Friuli nel cuore, trasformandola in una battaglia portata avanti ancora prima che nascesse l'attuale Regione. La sua ampia e capillare conoscenza di questa terra e della sua gente - aggiunge il governatore - ha contribuito alla costruzione di una cultura locale che riconosce la ricchezza di diversità linguistiche, e non solo, che ci caratterizzano. L'ultimo saluto a Gianfranco D'Aronco e a mons. Pietro Brollo è anche l'occasione per riconoscere che, al termine di un lungo percorso, entrambi hanno conquistato un posto importante nella storia del Friuli Venezia Giulia e, in particolare, di un Friuli che li ha visti nascere, crescere e incidere sulla vita dell'intera comunità».
E proprio oggi il Friuli si fermerà per l'ultimo saluto all'Arcivescovo emerito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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