FORMAZIONE SUPERIORE
UDINE La valutazione media è stata di 90/100 e più del 12% dei maturati ha centrato i 100/100 e il 100 e lode. Il 76%, mentre sosteneva gli esami finali, aveva già in tasca un contratto di lavoro. Sono gli ottimi risultati che anche quest'anno ha archiviato il Mits, l'Istituto tecnico superiore Malignani che, in un percorso biennale post diploma altamente professionalizzante, ha consentito ai suoi studenti di ottenere un'eccellente preparazione e un' occupazione. Tre quarti dei 72 diplomati 2019, infatti, sta lavorando, alcuni a tempo indeterminato, e gli altri stanno valutando tra più di un'offerta. Lo hanno confermato, per altro, le storie dei neo diplomati che ieri nella sede di Confindustria Udine hanno messo in evidenza i vantaggi di scegliere oggi un Istituto tecnico superiore, facendosi ambasciatori della proposta formativa tra i coetanei che stanno valutando la strada da intraprendere dopo la «matura».
I RISULTATI
«I risultati dell'Its sono eccellenti per le conoscenze che danno e per l'occupabilità ha sottolineato la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli -. È perciò la strada formativa giusta, quella che si interfaccia con le esigenze di ciascun territorio e delle sue peculiari vocazioni produttive». Tuttavia, questa opportunità non è ancora sufficientemente conosciuta, ma soprattutto apprezzata dai giovani e dalle loro famiglie, tanto che «siamo ancora lontani dalle esigenze manifestate dalle nostre imprese». Il sistema industriale, compreso quello regionale, ha bisogno di manodopera formata, ma non la trova. Per questo, ha aggiunto Mareschi Danieli, «va potenziato l'orientamento presso famiglie e studenti, facendo riscoprire ai ragazzi l'orgoglio di una formazione specialistica e tecnica di assoluta avanguardia. Chiediamo ha concluso che i due canali di formazione post diploma, accademico e professionalizzante, abbiano pari dignità e risorse proporzionali. In Europa è così, vogliamo che lo sia anche in Italia». In Germania, gli Its sono scelti oggi da 900mila studenti, in Italia, invece, da 18mila giovani. A illustrare ieri la realtà del Mits c'erano anche la direttrice, Ester Iannis, la vicepresidente della Fondazione Mits Paola Perabò in rappresentanza del presidente e ceo Danieli, Gianpietro Benedetti, e alcuni esponenti delle aziende che contribuiscono alla messa a punto dei percorsi professionalizzanti e dalle quali arriva anche il 60% dei docenti. Saranno 6 i percorsi biennali in partenza ad ottobre a Udine, con la novità del nuovo corso in Sistemi digitali di controllo e reti di comunicazione, ovvero l'evoluzione sempre più spinta in ambito meccatronico. Per il sistema della meccanica saranno attivati anche i corsi in automazione e sistemi meccatronici; additive manufacturing; manutenzione aeromobili; automazione e sistema meccatronici con specializzazione su macchine agricole. Per il sistema agroalimentare il corso verterà su Controllo, valorizzazione e marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali. Intanto si godono già lo stipendio da assunti a tempo indeterminato in un'azienda di manutenzione di elicotteri in Lombardia Mark Di Fonzo, 21 anni di Udine, e il coetaneo Giacomo Galasso, diplomati manutentori di aeromobili rispettivamente con 100 e 100 e lode. «A maggio ho ricevuto la proposta d'impiego ha raccontato Di Fonzo e da qualche giorno ho cominciato a lavorare». L'assunzione è a tempo indeterminato e lo stipendio «più che dignitoso». Storie di successo formativo e di occupazione anche quelle dei colleghi manutentori di aeromobili Alessandro Saja (100 e lode), Geremia Pagoni (100 e lode) e dei neo specializzati in Industria meccatronica Luca Pecile e Francesco Valentinuz, entrambi diplomatisi con il 100. Dal 2013 si sono diplomati al Mits 374 ragazzi, la frequenza annua costa 400 euro, libri compresi. Oltre ai benefici messi a bando dall'Ardiss, ci sono 3 borse di studio e i prestiti d'onore disponibili grazie a una convenzione stipulata con una banca regionale.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE La valutazione media è stata di 90/100 e più del 12% dei maturati ha centrato i 100/100 e il 100 e lode. Il 76%, mentre sosteneva gli esami finali, aveva già in tasca un contratto di lavoro. Sono gli ottimi risultati che anche quest'anno ha archiviato il Mits, l'Istituto tecnico superiore Malignani che, in un percorso biennale post diploma altamente professionalizzante, ha consentito ai suoi studenti di ottenere un'eccellente preparazione e un' occupazione. Tre quarti dei 72 diplomati 2019, infatti, sta lavorando, alcuni a tempo indeterminato, e gli altri stanno valutando tra più di un'offerta. Lo hanno confermato, per altro, le storie dei neo diplomati che ieri nella sede di Confindustria Udine hanno messo in evidenza i vantaggi di scegliere oggi un Istituto tecnico superiore, facendosi ambasciatori della proposta formativa tra i coetanei che stanno valutando la strada da intraprendere dopo la «matura».
I RISULTATI
«I risultati dell'Its sono eccellenti per le conoscenze che danno e per l'occupabilità ha sottolineato la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli -. È perciò la strada formativa giusta, quella che si interfaccia con le esigenze di ciascun territorio e delle sue peculiari vocazioni produttive». Tuttavia, questa opportunità non è ancora sufficientemente conosciuta, ma soprattutto apprezzata dai giovani e dalle loro famiglie, tanto che «siamo ancora lontani dalle esigenze manifestate dalle nostre imprese». Il sistema industriale, compreso quello regionale, ha bisogno di manodopera formata, ma non la trova. Per questo, ha aggiunto Mareschi Danieli, «va potenziato l'orientamento presso famiglie e studenti, facendo riscoprire ai ragazzi l'orgoglio di una formazione specialistica e tecnica di assoluta avanguardia. Chiediamo ha concluso che i due canali di formazione post diploma, accademico e professionalizzante, abbiano pari dignità e risorse proporzionali. In Europa è così, vogliamo che lo sia anche in Italia». In Germania, gli Its sono scelti oggi da 900mila studenti, in Italia, invece, da 18mila giovani. A illustrare ieri la realtà del Mits c'erano anche la direttrice, Ester Iannis, la vicepresidente della Fondazione Mits Paola Perabò in rappresentanza del presidente e ceo Danieli, Gianpietro Benedetti, e alcuni esponenti delle aziende che contribuiscono alla messa a punto dei percorsi professionalizzanti e dalle quali arriva anche il 60% dei docenti. Saranno 6 i percorsi biennali in partenza ad ottobre a Udine, con la novità del nuovo corso in Sistemi digitali di controllo e reti di comunicazione, ovvero l'evoluzione sempre più spinta in ambito meccatronico. Per il sistema della meccanica saranno attivati anche i corsi in automazione e sistemi meccatronici; additive manufacturing; manutenzione aeromobili; automazione e sistema meccatronici con specializzazione su macchine agricole. Per il sistema agroalimentare il corso verterà su Controllo, valorizzazione e marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali. Intanto si godono già lo stipendio da assunti a tempo indeterminato in un'azienda di manutenzione di elicotteri in Lombardia Mark Di Fonzo, 21 anni di Udine, e il coetaneo Giacomo Galasso, diplomati manutentori di aeromobili rispettivamente con 100 e 100 e lode. «A maggio ho ricevuto la proposta d'impiego ha raccontato Di Fonzo e da qualche giorno ho cominciato a lavorare». L'assunzione è a tempo indeterminato e lo stipendio «più che dignitoso». Storie di successo formativo e di occupazione anche quelle dei colleghi manutentori di aeromobili Alessandro Saja (100 e lode), Geremia Pagoni (100 e lode) e dei neo specializzati in Industria meccatronica Luca Pecile e Francesco Valentinuz, entrambi diplomatisi con il 100. Dal 2013 si sono diplomati al Mits 374 ragazzi, la frequenza annua costa 400 euro, libri compresi. Oltre ai benefici messi a bando dall'Ardiss, ci sono 3 borse di studio e i prestiti d'onore disponibili grazie a una convenzione stipulata con una banca regionale.
Antonella Lanfrit
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