Infortuni sul lavoro il sindacato chiede controlli a sorpresa

Mercoledì 20 Giugno 2018
Infortuni sul lavoro il sindacato chiede controlli a sorpresa
L'EMERGENZA
UDINE Non è nemmeno terminato il primo semestre del 2018 che già il Fvg conta 10 morti sul lavoro 8 infortuni e 2 in itinere, mentre si recavano al lavoro dopo un 2017 che ha visto in regione 26 morti bianche, 6 in più rispetto al 2016, spedendo così il Fvg al quintultimo posto in Italia per frequenza di infortuni, un fondo classifica che ha portato Cgil, Cisl e Uil regionali a lanciare una piattaforma regionale su salute e sicurezza sul lavoro con una serie di precise richieste di carattere tecnico operativo, come base per la rapida apertura di un confronto, come presupposto necessario per un'azione comune in materia di sicurezza da parte dei sindacati, delle associazioni datoriali, della Regione, delle aziende sanitarie e dell'Inail.
«I morti sul lavoro hanno un costo altissimo in termini umani e sociali - ricorda il segretario Cgil Villiam Pezzetta che assieme ai segretari di Cisl Alberto Monticco e Uil Giacinto Menis ha presentato la piattaforma agli esecutivi unitari delle tre confederazioni - e ai costi umani si sommano quelli economici, costi notevoli se si considera che infortuni e malattie professionali, a livello europeo, hanno un'incidenza di oltre il 3% sul Pil».
C'è molto da fare, insomma e va fatto in tempi rapidi, a partire da un tavolo di confronto con la Regione a cui i sindacati intendono presentare il documento - già da un mese attendono un incontro con il presidente Fedriga - a cui farà seguito un confronto anche con le associazioni datoriali. In realtà un tavolo già esiste, «ma con la precedente giunta regionale è stato inutile essendo stato convocato solo una volta sottolinea Monticco ; chiediamo un tavolo strutturale e non azioni sporadiche intraprese solo dopo un infortunio».
I sindacati dicono basta ad azioni spot e chiedono misure stabili, a cominciare dalla richiesta di nuove assunzioni per potenziare gli organici delle strutture di prevenzione e vigilanza delle Aziende sanitarie (Socpsal), in modo da permettere un maggior numero di controlli, che i sindacati chiedono di non eseguire in modo concordato, ma senza preavviso e concentrati nelle aziende non iscritte a enti bilaterali, in quanto prive di rappresentante territoriale sulla sicurezza, nonché un maggiore coordinamento tra le Socpsal e i rappresentanti sindacali per la sicurezza.
Evitare infortuni sul lavoro significa anche investire e il 5% del bilancio sanitario destinato alla voce prevenzione e sicurezza in senso ampio non basta: i sindacati chiedono dunque di destinare alle strutture di vigilanza delle Aas fondi specifici ricavati dalle risorse aggiuntive del Servizio sanitario regionale.
Tema delicato ma affrontato con determinazione nella piattaforma è quello relativo alle gare di appalto la cui parola d'ordine nel settore pubblico è il massimo ribasso, «chiediamo un protocollo regionale contro le gare al massimo ribasso perché la mancata prevenzione nasce spesso da logiche mirate al drastico contenimento dei costi, spesso a scapito anche della sicurezza», spiega Menis e tra le proposte più innovative emerge l'istituzione, da finanziare con fondi regionali, di un rappresentante per la sicurezza di sito in quelle realtà come gli appalti, dove, pur non essendo obbligatoria per legge, questa figura si renda necessaria per vigilare sulla prevenzione e sulla gestione delle norme antinfortunistiche.
Ultimi ma non meno importanti i temi della formazione in materia di sicurezza, cui Cgil-Cisl-Uil chiedono di destinare quote specifiche dei fondi Por-Fesr.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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