Infortuni sul lavoro, è emergenza Il grido dell'Anmil: «Adesso basta»

Lunedì 15 Ottobre 2018
ALLARME
TRAMONTI DI SOPRA Quella di Pordenone è la provincia meno sicura per i lavoratori. Il dato è emerso durante i lavori della 68. Giornata nazionale dell'Anmil ospitata ieri a Tramonti di Sopra e dedicata alla solidarietà nei confronti dei mutilati e invalidi del lavoro, degli orfani e delle vedove dei caduti e al ricordo di coloro che sono rimasti vittime di tragiche situazioni. Mette in evidenza l'urgenza di intervenire e far fronte comune per arginare un fenomeno in crescita. I dati Inail snocciolati da Monica Farina sulle denunce di infortuni da gennaio 2017 all'agosto 2018 sono in aumento del 8% nella provincia di Pordenone, maglia nera a livello regionale, seguita da Trieste con un incremento del 5,8%, Udine con il 2,5%. In calo la provincia di Gorizia con un -0,7%.
A fronte di una lieve ripresa economica si sono allargate le maglie sul piano infortunistico. Se in Italia gli infortuni sono in calo dello 0,6%, in regione si registrano 11.376 incidenti con un aumento del 4%. Nella provincia di Pordenone gli infortuni denunciati sono 2.621, a conferma che nel campo della prevenzione c'è ancora molto da fare. In generale nel nostro Paese sono aumentati gli infortuni mortali del 4,5%; in regione da 19 casi si è passati a 21; a Pordenone registra un calo da 7 a 4; a Gorizia sono raddoppiati (da 2 a 4); a Udine ci sono state 13 vittime (6 l'anno precedente). Soltanto Trieste nell'ultimo periodo non registra morti bianche.
Se in Italia aumentano le malattie professionali, nella nostra regione sono in calo del 4,2%. Sono passate da 1.217 casi a 1.165. Pordenone è la provincia con meno malattie professionali (-7,1%): è scesa da 210 casi a 195. In calo rispetto al 2017 anche i territori di Trieste (-5,9%) e Udine (-3,8). In aumento invece Gorizia (+1,9%). «Richiamandoci alla maggiore precarietà che caratterizza oggi il mondo del lavoro ha dichiarato il presidente provinciale dell'Anmil, Amedeo Bozzer vogliamo sottolineare con forza la necessità di fermare i troppi incidenti e avviare percorsi formativi ben strutturati, rivolti sia ai lavoratori che ai giovani studenti facendo uso di un approccio metodologico nuovo, basato su un'analisi innovativa del rischio e sul valore della testimonianza, cioè del racconto diretto di una persona che ha subìto un infortunio. La sfida sarà quella di saper guardare al futuro per cogliere i bisogni di una società in continua evoluzione per non ritrovarci fra un anno con nuove vittime di incidenti sul lavoro. Basta, lo ribadisco, è ora di un'unione forte per invertire questa truce tendenza».
A questo proposito sono state toccanti le parole di Flavio Frigé, grande invalido del lavoro, come del resto di Pierino Dainese, responsabile dell'Anmil sport Italia, venuto a ricordare come lo sport riesca a far superare la tragedia di un incidente, come è stato dimostrato dai tanti atleti intervenuti ai campionati del mondo di handbike di Maniago. Significativa la presenza del primo cittadino di Tramonti di Sopra, Giacomo Urbana e della vicesindaca Patrizia Del Zotto, che hanno collaborato attivamente al grande progetto di unire sport-montagna-disabilità nell'ambito della Valtramontina, aprendo le porte alla mostra del concorso fotografico dell'Anmil. Un mosaico della scuola di Spilimbergo è stato dedicato non solo a chi è morto sul lavoro o ha subito un grave infortunio, ma anche alle famiglie che vedono stravolta l'esistenza. Nella Sala Sosmi si è tenuta la commemorazione civile da parte delle massime autorità regionali e locali, oltre la consegna dei distintivi ai grandi invalidi del lavoro da parte dell'Inail.
Il presidente provinciale dell'Anmil ha poi ha conferito un riconoscimento agli associati che si sono prodigati all'interno del sodalizio da 25 a 50 anni. Infine sono stati premiati coloro che si sono distinti con il titolo di socio ad honorem.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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