In spiaggia ora decidono i sindaci

Giovedì 28 Maggio 2020
PASSO INDIETRO
UDINE Piccolo giallo (quasi sciolto) sull'«ordinanza quadro» per l'avvio della stagione balneare annunciata «entro la settimana», in una nota ufficiale della Regione dall'assessore Sebastiano Callari, che lunedì aveva parlato di «una cornice regolamentare che funga da base per ordinanze comunali più dettagliate». Al culmine di una serie di confronti, la bozza (che fissava il via della stagione per il 29 maggio), lunedì, era stata condivisa con i concessionari, che martedì hanno inviato le loro osservazioni, con l'obiettivo di arrivare ad un testo finale che si sperava potesse essere emanato già ieri, secondo gli auspici di Comuni (come Lignano) e operatori fatti propri da Callari. Ma a ieri sera nessuna ordinanza era arrivata ai sindaci di Grado (che però ha già aperto la stagione lo scorso weekend) e Lignano (che intende partire il 30 maggio) e dalla voce ufficiale della giunta Fvg in serata è giunta l'indicazione che «non ci sarà alcuna ordinanza, almeno così è al momento». «Verificheremo», si è limitato a dire a caldo un sorpreso Luca Fanotto, sindaco di Lignano, che poco prima aveva ricordato come il suo Comune stesse attendendo la «cornice» regionale per emettere, oggi, la sua ordinanza dirigenziale: «Avevamo concordato che ci fosse un'ordinanza quadro del governatore da cui poi discendessero quelle comunali». Mistero (quasi) sciolto. «Pare che uscirà una circolare ipotizzava ieri sera Manuel Rodeano (Lisagest) e non un'ordinanza, probabilmente domani pomeriggio (oggi ndr). Devono aver valutato che non ci sono gli estremi per un'ordinanza straordinaria di protezione civile. In spiaggia non c'è un'emergenza. Basta l'ordinanza del Comune. La circolare dovrebbe dare le linee guida che saranno riprese dai Comuni. Speriamo che i contenuti restino gli stessi della bozza. Per il resto cambia poco. Certo, mentre noi recintiamo e profiliamo, mi lasciano perplesso le indiscrezioni sull'apertura delle sagre. La sagra è la sagra del virus. Altro che movida». Secondo l'assessore al Turismo Sergio Emidio Bini, «un'ordinanza regionale non serve. Basta l'ordinanza dei sindaci. Come Promoturismo abbiamo dato delle linee guida che danno un indirizzo, poi ognuno può scegliere cosa ritiene opportuno. Non sono norme scolpite nella pietra. Abbiamo sentito di perimetrazioni, muri, recinti: tutte cose che non stanno né in cielo né in terra. L'importante è perimetrare: lo puoi fare con filo colorato o con fioriere». Il sindaco di Grado Dario Raugna nei giorni scorsi aveva scritto una lettera a Fedriga dicendosi preoccupato per le linee guida di Promoturismo, che «vorrebbe fare delle spiagge prigione», mentre la vicina Emilia Romagna era già partita con regole molto più soft, e aveva chiesto «di non rendere obbligatorie queste ulteriori restrizioni»: in un post su Facebook si era detto sollevato dalla bozza di lunedì dove «il riferimento alle norme di Promoturismo è richiamato solo nelle premesse e pare non avere carattere vincolante. Se questo venisse confermato ci sentiremmo rassicurati». Ieri Raugna ha rincarato la dose: «Penso di aver fatto la scelta giusta aprendo la stagione il 20. Mi sono mosso sempre nel pieno diritto. In mancanza di ordinanze regionali, ho adottato le linee guida nazionali. Promoturismo dovrebbe occuparsi più di promozione e meno di spiagge. Le sue linee guida sembravano scritte da uno di Pulfero o di Erto, con tutto il rispetto per quei cittadini, che però forse capiscono più di montagna che di spiagge. E' impossibile che per i lidi ci siano regole più restrittive di quelle richieste per andare all'Ikea. Da noi i turisti sabato e domenica si sono comportati in modo disciplinato».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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